di Lorenzo Falconi
MARINA DI GROSSETO – Ombrelloni chiusi dalle 9:00 alle 11:00, poi un simbolico lancio di palloncini bianchi, rossi e verdi, alle 12:00. Ecco la protesta degli stabilimenti balneari contro la direttiva europea Bolkenstein. Il rischio è quello di vedere il settore turistico, legato alle attività costiere, messo in ginocchio a partire dal primo gennaio del 2016. Le concessioni demaniali per l’utilizzo delle spiagge italiane, infatti, potrebbero finire all’asta e quindi divenire oggetto di interesse per le grandi multinazionali che operano nel settore.
Una protesta, quella del 3 agosto, estesa lungo tutto il litorale maremmano, da Follonica a Capalbio, con piena soddisfazione degli organizzatori. «Abbiamo cercato di sensibilizzare i clienti e l’opinione pubblica – spiega Giorgio Maretti (nella foto), presidente provinciale FIP – spiegando a tutti il perché dell’iniziativa e regalando un palloncino, con attaccato un biglietto su cui scrivere un messaggio, da far volare in aria. Complessivamente ne sono stati distribuiti 3000». Unico neo della protesta, il fatto che non tutti i gestori abbiano aderito in modo corretto: «questo dispiace profondamente – precisa Maretti – in fin dei conti siamo tutti accomunati dallo stesso problema che ci uccide dal punto di vista economico. In ogni caso, la polemica verso chi ha scelto di non appoggiare la protesta ha il valore dell’1%, mentre la soddisfazione per il risultato ottenuto dall’iniziativa è del 99%».
Anche una parte del mondo delle istituzioni ha scelto di appoggiare i balneari nella singola protesta contraddistinta da ombrelloni chiusi e palloncini colorati. Tra questi Lucia Matergi (nella foto), consigliere regionale: «ci stiamo battendo come Consiglio Regionale sin dal 2011, attraverso mozioni, per stimolare il Governo italiano alla tutela del patrimonio balneare e del turismo, fondamentale per la nostra terra». Una battaglia che ovviamente si allarga su scala europea: «siamo molto europei – puntualizza Lucia Matergi – ma cerchiamo un’Europa dalle pari opportunità, che sappia facilitare il turismo. Senza operatori specializzati che aiutino il settore, andiamo poco lontano».
Anche in altre località balneari i sindaci sono scesi in spiaggia per dare sostegno ai gestori degli stabilimenti, come nel caso di Eleonora Baldi a Follonica e Giancarlo Farnetani a Castiglione della Pescaia. «La tradizione balneare italiana significa molto in termini di unicità e di tradizione nei confronti dell’Europa intera. I turisti da noi cercano e trovano accoglienza d’eccezione, servizi unici e il salvamento sulle spiagge libere – spiega il primo cittadino di Castiglione della Pescaia –, caratteristiche che ci hanno consentito negli anni di raggiungere traguardi come la Bandiera Blu e le Cinque Vele che deteniamo con grande orgoglio e per i quali dobbiamo ringraziare i gestori degli stabilimenti».