CAPALBIO – Pietro Grasso, in magistratura dal 1969 e capo della Procura Nazionale Antimafia dal 2005, si racconta al pubblico di Capalbio Libri 2012 nel suo ultimo libro “Liberi tutti” (Sperling&Kupfer). Un appello appassionato, scritto in prima persona, in cui il magistrato parla di sé, della sua infanzia, della sua famiglia e della sua vocazione alla legalità. «Sin da ragazzino, alla domanda cosa farai da grande? La mia risposta era invariabilmente il magistrato perché pensavo- scrive Grasso- che si trattasse del modo più efficace per difendere i deboli». Magistrato già a ventiquattro anni e segnato dalle morti dei suoi maestri, il procuratore Scaglione e il giudice Terranova, Pietro Grasso inizia la sua carriere in Sicilia.
“Liberi tutti” è una rappresentazione semplice, asciutta, comprensibile e impietosa su cos’è la mafia, cosa vuol dire vivere a stretto contatto con la criminalità anche quando questa si nasconde tra le pieghe di un welfare che si preoccupa dei cittadini, soddisfa le loro necessità e li protegge, anche quando la mafia sembra intoccabile e irraggiungibile. È un libro rivolto alle donne, chiedendo loro di rompere le catene, ed è rivolto soprattutto ai giovani per spiegare che la lotta contro la mafia si combatte ogni giorno, rifiutando anche le piccole illegalità, e ricordando che la cultura della legalità è la forza dei deboli, il baluardo che possiamo opporre ai soprusi, alla sopraffazione, alla prevaricazione, alla corruzione. Tematiche più che mai attuali in questo preciso momento storico, in Italia, che verranno discusse sabato 4 agosto, sul palco di Piazza Magenta, assieme al procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e a Umberto Brindani, direttore del settimanale Oggi.