di Barbara Farnetani
GAVORRANO – “Io sono di sinistra, però…” è su questo distinguo che si gioca tutta la prima parte dello spettacolo “Discorsi alla Nazione” di Ascanio Celestini, che ieri sera si è esibito sul palco del Teatro delle Rcce, per uno degli eventi più attesi della stagione gavorranese. Uno spettacolo intermezzato dai discorso originali di leader e dittatori, italiani e non, politici di ieri e di oggi e persino il Papa. Tutti coloro rispetto ai quali il popolo, i cittadini, si trovano in una qualche condizione di subalternità. Il tiranno parla ai suoi servi, così li chiama, senza remore, senza dover fingere di governare per il loro bene. Così Celestini immagina che parlino i politici di oggi, tiranni sotto mentite spoglie, attenti solo al proprio interesse, sfruttatori di quel gregge che, con il voto, ha affidato a loro il proprio futuro. Un mondo in cui chi ha un ombrello è pronto subito ad approfittare di chi non lo ha, sfruttandolo e umiliandolo. Un mondo in cui per sopportare la realtà grigia di ogni giorno c’è bisogno di avere una pistola in tasca, non per usarla, ma per sapere che potremmo.
Il popolo ha vissuto una primavera che sembrava la premessa di una rivoluzione sociale e politica, e poi si è perso, si è accontentato dell’auto a rate, la tv, il nuovo telefonino, ed ora chiede a quegli stessi politici che lo sfruttano giorno per giorno di schiacciare i nuovi poveri, il nuovo proletariato, i tanti immigrati che cercano in Italia un nuovo benessere. Complici di quel tiranno che un tempo volevamo combattere.
Lo spettacolo si è chiuso con la storia di Tony Mafioso, figura ispirata ad un politico italiano basso e amante di ragazze troppo giovani. Tony Mafioso un giorno si sveglia donna, e con lui tutti gli altri politici, alti prelati e uomini di potere in genere. Tutti “depenalizzati” come i loro reati. E il mondo, gestito da tante donne, ha la possibilità di essere qualcosa di migliore. Ma il sogno finisce e Tony Mafioso si sveglia nel suo letto con la sua giovane assistente in topless che gli porta la colazione. Il mondo con cambia da solo, come per magia, mentre noi stiamo alla finestra, ciascuno di noi deve impegnarsi e spendersi in prima persona per migliorarlo.
Prossimo appuntamento con il Teatro delle Rocce sabato 4 agosto, alle 18.30, con uno spettacolo al tramonto, come si usava al tempo dei Greci. L’evento, organizzato da Nerval Teatro in collaborazione con l’Arci di Bagno di Gavorrano, è il frutto di un Laboratorio teatrale che ha messo in scena gli Uccelli di Aristofane.