FOLLONICA – Una nuova idea per combattere la siccità. A proporla la lista civica Follonica Libera, che si rivolge a comune, provincia e regione: «Con la siccità che ha colpito la Toscana e in particolare la Maremma grossetana, – afferma Follonica Libera – la Regione ha stabilito di investire risorse economiche per far fronte all’emergenza, ma ha anche deciso di investire in infrastrutture che possano risolvere i problemi locali. E’ in questa ottica che Follonica Libera si rivolge all’Amministrazione, alla Provincia e alla Regione, per prendere in considerazione un’idea di recupero di un patrimonio idrico già presente e poco conosciuto, che con pochissima spesa darebbe grandi risultati.»
«Ricordiamo tutti l’importanza storica della siderurgia a Follonica. Tutti sappiamo cos’è l’ex Ilva, – prosegue Follonica Libera – ma non tutti ricordano per quale motivo fu scelto questo luogo. La ragione principale di tale scelta fu la contemporanea presenza di: minerali ferrosi delle vicine miniere, carbone di legna dei vicini boschi e acqua dolce. Acqua dolce e abbondante, di cui oggi in pochi ricordano, che serviva alla fabbrica non solo nella lavorazione della ghisa, ma soprattutto come energia, per attivare le soffianti ad aria, sfruttando la caduta che questa faceva prima di andare al mare.»
«Chiederete, dov’è finita quest’acqua che usavano i nostri antenati? – si domanda la lista civica – Risposta, per nove mesi all’anno è ancora lì! L’acqua dolce, non potabile, di cui si parla scaturisce da una sorgente perenne e costante, lontana decine di chilometri. Questa, mediante un’antica canalizzazione, alla quale in estate attingono numerosi coltivatori e tutto l’anno un’industria del Casone, giunge molto abbondante, circa 70 m3/h, in centro a Follonica e qui viene scaricata nel torrente Petraia per poi andare a mare.»
«Tutto questo avviene per nove mesi all’anno. In estate – prosegue Follonica Libera – la portata si riduce e spesso si annulla. Data la crescente carenza di acqua dolce che si determina ogni estate, non solo a Follonica, viene da considerare questa risorsa idrica come un bene importante da non sottovalutare. Nell’ultimo tratto del “canale delle ferriere”, nella zona del vecchio ippodromo, oppure nella zona degli impianti sportivi, oppure nella zona dell’acquapark, noi di Follonica Libera proponiamo di realizzare un invaso tale da raccogliere molta dell’acqua che vi transita e lì conservala per gli usi estivi, pubblici e privati, non potabili. Questo invaso permetterebbe di ridurre il prelievo dall’acquedotto del Fiora e sarebbe una importante riserva idrica in città. L’aspetto simile ad un lago valorizzerebbe la zona potendo essere utilizzato anche per altri usi e attività che ognuno può immaginare e suggerire (attività sportive, ludiche, ricreative). I nostri antenati ci hanno lasciato un patrimonio, – conclude la civica di Follonica – dipende da noi se intendiamo utilizzarlo per il comune benessere oppure continuare ad ignorarlo.»