SOVANA – “In un momento che non è certo tra i più favorevoli per la creazione di nuovi musei, siamo molto felici di inaugurare il museo di Sovana, simbolo di un lavoro congiunto tra enti ed amministrazioni, e soprattutto di un investimento per la crescita di un territorio”. Così l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti alla cerimonia di oggi per l’apertura del museo di San Mamiliano, che si è svolta stamani alla presenza del sindaco di Sorano Pierandrea Vanni e del neo sovrintendente regionale ai beni archeologicici Andrea Pessina.
“Dobbiamo infatti pensare che oggi, oltre alla nascita di una nuova sezione museale, si saluta anche l’avvio di un percorso di valorizzazione e di promozione di tutta l’area del tufo di Pitigliano, Sovana e Sorano, sicuramente tra le più affascinanti della provincia di Grosseto e della Toscana, che merita di essere conosciuta ed apprezzata da tutti. E credo che oggi parlando di questo territorio possiamo davvero fare riferimento, a ragione, a tesori ancora da conoscere e far conoscere della nostra regione”. A proposito di questo rilancio, il sindaco Vanni ha sottolineato il progetto regionale transfrontaliero Toscana-Corsica-Sardegna, finanziato da fondi europei, che consentirà grazie all’accordo tra Regione, Sovrintendenza e Provincia di Grosseto di intervenire sul Palazzetto Pretorio di Sovana e sul Parco archeologico del Tufo con contributi fino a 150mila euro .
Il museo ospita un vero e proprio tesoro che dopo il ritrovamento torna nel suo luogo di origine dopo essere stao in custodia della Sovrintendenza ai beni archeologici della Toscana; e che rappresenta una scoperta praticamente unica nel suo genere per ricchezza e importanza storica, 498 monete d’oro fior di conio ritrovate un decennio fa sotto l’altare della stessa chiesa di Sovana. Un tesoretto che si lega secondo alcuni studiosi anche ad una leggenda e al romanzo di Montecristo e del tesoro dell’abate Faria che Dumas, conosciuta la storia, volle situare là. Infatti la piccola isola dell’arcipelago è stata a detta di documenti storici visitata da pirati che cercavano tesori nella locale cappella dedicata a San Mamiliano. Invece si trattava di una omonimia; era Sovana ad ospitare un tesoro nella sua chiesa di San Mamiliano, la cui origine, a parte la datazione tardo romana, resta avvolta nelle pieghe della storia, forse legata alla necessità di sottrarre ricchezze a sempre nuovi invasori.
Proprio intorno a questo tesoro Comune, Soprintendenza, Provincia e Regione hanno avviato una forte collaborazione per creare una serie di iniziative. Il mese di luglio rappresenta ormai da alcuni anni il mese dell’archeologia in Toscana, grazie agli eventi che si concentrano in questo periodo ed alla campagna regionale Le notti dell’archeologia, un invito al pubblico a scoprire la bellezza del patrimonio archeologico. Nel corso degli anni questo evento culturale si è affermato anche come un momento di incontro tra tutti coloro che lavorano nel mondo dell’archeologia, dei musei e dei parchi archeologici, che colgono l’occasione per illustrare i risultati dei lavori in corso, le nuove scoperte, per restituire alla collettività un patrimonio che appartiene a tutti noi.
“Con Le notti dell’archeologia, insieme a Vetrina Toscana sul versante enograstronomico, abbiamo voluto quest’anno promuovere questi territori – ha aggiunto l’assessore Scaletti – portando qui alcune iniziative importanti per la conoscenza della nostra storia e di tutte le ricchezze della zona”. Basta richiamere, dopo l’inaugurazione odierna, i due spettacoli che animeranno le serate di domenica prossima, con il concerto di Banditaliana alla Tomba Ildebranda e la serata con Valerio Massimo Manfredi e David Riondino martedì 31, nella piazza di Sovana.