FIRENZE. Sconti sulle tasse dal prossimo anno. Quando entrerà in vigore il decreto sul federalismo fiscale che concede la sospirata autonomia di entrata delle Regioni, in Toscana ci saranno sconti per chi finanzia la cultura e contribuisce alla valorizzazione del paesaggio: un’opportunità solo per le aziende e le persone giuridiche e non per le persone fisiche, un premio deciso nella doppia convinzione che investire su cultura e paesaggio può aiutare la crescita economico-sociale ma che a cultura e paesaggio non ci può più pensare solo il pubblico, vista anche la difficile situazione che la finanza degli enti locali e della pubblica amministrazione sta vivendo.
Il Consiglio regionale ha approvato oggi la proposta di legge della giunta presentata al riguardo un anno fa: una proposta a doppia firma, quella dell’assessore al bilancio e ai tributi Riccardo Nencini e dell’assessore alla cultura Cristina Scaletti
“Se finanzi un festival teatrale o il restauro di un quadro – spiega l’assessore Nencini -, se contribuisci alla manutenzione di un palazzo storico o di un’opera d’arte o se aiuti uno dei tanti enti ed associazioni che in Toscana fanno cultura, aiuti a mantenere un bene che è di tutti. Anzi, fai di più: fai muovere una parte dell’economia, perché anche la cultura genera sviluppo. E così la Regione ti dà una mano”.
“Per il primo anno abbiamo stimato in un milione di euro i possibili incentivi per le imprese” aggiunge Nencini. Un milione di euro in meno per la Regione che diventano cinque milioni in più di finanziamenti alla cultura. Il meccanismo previsto dalla legge è infatti semplice: il 20 per cento di ciascuna donazione potrà essere detratta dalle tasse, regionali s’intende, e più specificatamente dall’Irap, ovvero l’imposta regionale sulle attività produttive. Spendi mille e ne scali duecento. Varrà per tutti: a patto di finanziare progetti parte di un elenco che sarà stilato dalla Regione e i cui promotori siano soggetti pubblici o enti privati senza fini di lucro. Varrà per tutte le imprese, con la sola eccezione di banche, fondazioni bancarie, compagnie e imprese di assicurazione e aziende in difficoltà economica.