di Barbara Farnetani
GROSSETO – Sarà realizzato a sud di Braccagni il cavalcavia che consentirà alle Ferrovie di eliminare i due passaggi a livello della frazione. La delibera che da il via ai lavori è stata approvata all’unanimità durante il Consiglio provinciale di oggi. La soluzione progettuale individuata prevede di costruire un cavalcavia, di adeguare la strada di collegamento e di realizzare le rampe pedonali per accedere al sottopasso della stazione di Montepescali.
«Sono opere strategiche, che avranno effetti positivi nella quotidianità dei cittadini, e che risultano ancora più importanti in un momento di crisi come questo – dichiara Fernando Pianigiani, assessore alle Infrastrutture -. Realizzare una serie di opere sostitutive al passaggio a livello consente di migliorare la funzionalità delle linee ferroviarie, aumentandone la sicurezza e diminuendo i costi di manutenzione, oltre che garantire una maggiore sicurezza agli utenti.» Il sovrappasso si collegherà alla vecchia Aurelia, inoltre è prevista anche una rotatoria prima del cimitero. La lunghezza totale dell’intervento per la costruzione del cavalcavia, rampe di collegamento comprese, è di circa un chilometro. Oggetto dei lavori sarà inoltre la strada vicinale parallela alla linea ferroviaria che collega via dei Garibaldini e via Malenchini a Braccagni, e la stazione di Montepescali, dove saranno realizzate le rampe pedonali per il sottopasso senza barriere architettoniche, per garantire l’accesso ai disabili. Laura Cutini, capo del gruppo misto, ricorda come questa vicenda «sia andata avanti con forte ritardo anche a causa dell’incapacità a decidere del comune di Grosseto». Si interroga invece sulla tempistica il consigliere del Pdl Enzo Turbanti.
«Per i tempi – afferma Pianigiani – siamo nelle mani delle Ferrovie. Credo però che questa sia stata una decisione partecipata, anche dagli abitanti di Braccagni, che sono apparsi convinti della scelta fatta»
All’ordine del giorno nel Consiglio provinciale di oggi anche l’approvazione del piano provinciale per la pesca marittima e l’acquacoltura per cui è previsto uno stanziamento di 344 mila euro.
«Quest’anno –spiega il presidente della Provincia, Leonardo Marras – la dotazione finanziaria complessiva è pari a 344mila euro. Pur trattandosi di poche risorse il dato positivo è che sono facilmente spendibili, perché destinate ad interventi non strutturali, sia nel settore dell’acquacoltura, per l’acquisto di attrezzature e macchinari, sia in quello della pesca. La Provincia di Grosseto entro la fine dell’estate provvederà alla pubblicazione dei bandi, che sono rivolti ai soggetti pubblici e privati. Ovviamente questo piano non esaurisce le misure a favore del settore, che ha fortemente bisogno di interventi strutturali. In questo senso la Provincia, è da qualche tempo impegnata anche nella promozione di una strategia di sviluppo integrata tra le province della costa (Gac) per attrarre sui territori le risorse del Fondo europeo per la Pesca messe a bando dalla Regione Toscana».
«Per un comparto come questo – afferma Laura Cutini – questa cifra è davvero poca cosa» sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Turbanti che però afferma «anche se arriva un solo euro sul territorio noi non possiamo non votarlo» mentre Rolando Di Vincenzo, consigliere di opposizione chiede che «anziché dare l’elemosina a tutti si cerchi di individuare gli interventi da fare e in cui investire» in sostanza contributi meno diffusi e più mirati. Giuseppe Sordini consigliere di maggioranza ha affermato «Sarei d’accordo di destinare tutto ad un progetto, ma così forse è più incentivante» mentre Valentino Bisconti chiede al presidente Marras se ci sono gli estremi per attivarsi in maniera rapida a tutela della Laguna di Orbetello.
«Sono consapevole che 344 mila euro siano pochi, – afferma Marras – ma proprio per questo dobbiamo costruire una politica sopra a questi soldi»
Nella ripartizione dei 344mila euro, la Provincia di Grosseto ha destinato quasi 143mila euro all’acquacoltura; 81mila euro vanno all’adeguamento delle banchine; 24mila all’igiene e tracciabilità del pescato; circa 38mila euro al pescaturismo; i 24mila euro sono destinati alla realizzazione di un centro per l’accrescimento di anguille per il ripopolamento di acque interne; e 6mila e 600 per l’acquisto di attrezzature per la pesca in acque dolci e lagunari. Infine 27mila e 600 euro sono destinate alla formazione.
“Come è emerso dal Tavolo Blu e dagli incontri con i Comuni – dichiara Leonardo Marras – uno degli interventi più urgenti nel settore della pesca è l’ammodernamento delle banchine dei porti, che al momento sono carenti di servizi. Su questa voce, dopo l’acquacoltura, abbiamo concentrato la maggior parte delle risorse che potranno essere impiegate per dotare i porti di spazi per la vendita diretta del pescato; piccole strutture per la produzione di ghiaccio, magazzini per il ricovero degli attrezzi, servizi elettrici e idrici, servizi per lo smaltimento dei rifiuti; sistemi di illuminazione per facilitare le fasi di sbarco, stoccaggio, lavorazione e commercializzazione del pesce. Interessante anche la misura destinata al pescaturismo per l’adeguamento delle imbarcazioni a questa attività, che prevede nell’imbarco giornaliero di turisti che vogliono condividere con gli operatori la giornata di pesca”.
“Il Piano – conclude Marras – è frutto della concertazione con le rappresentanze della pesca e dell’acquacoltura, crediamo quindi che la ripartizione delle risorse sia funzionale alle richieste che ci sono pervenute dal comparto. Ma qualora si verificassero degli avanzi su alcune voci di spesa, verranno effettuate delle rimodulazioni. Invitiamo gli operatori pubblici e privati a partecipare ai bandi perché l’esaurimento delle risorse è il presupposto per poter accedere ad ulteriori finanziamenti.”