GROSSETO – Apertura della caccia di selezione al 1 agosto. È questa la richiesta di Arci Caccia in antitesi con la proposta fatta dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. «La “raccomandazione” dell’Istituto – dicono dall’Arci Caccia della provincia di Grosseto – sulla necessità di posticipare l’inizio della caccia di selezione al 15 agosto, non può trovarci d’accordo».
«Facendo questa scelta – aggiungono – si metterebbe in seria difficoltà il completamento dei piani di prelievo e nel contempo si rinuncerebbe a dare un segnale d’impegno e di responsabilità verso il comparto agricolo, rinnegando gli sforzi che da alcuni anni sia il mondo venatorio che le Istituzioni, promuovono per l’affermazione di una caccia rispettosa della conservazione delle specie selvatiche e nel contempo utile quale strumento di regolazione delle densità di talune popolazioni faunistiche e per l’equilibrio con le produzioni agricole».
Il rischio, dicono da Arci Caccia, è che siano «piani di prelievo irrisori» e nuovi conflitti con il mondo agricolo. «L’esperienza di gestione maturata in quest’anni, nella nostra provincia, ha dato risultati eccellenti, ma purtroppo con i nuovi tempi di caccia previsti dall’ISPRA questi risultati saranno solo una chimera irraggiungibile con gravi ripercussioni sia per i nuovi arbusti nei boschi tagliati, sia per gli ortaggi e le vigne presenti nel nostro territorio».
«Noi desideriamo – concludono – che la politica si assuma le proprie responsabilità entrando nel merito delle questione in oggetto e decida nella consapevolezza di volere risolvere la tematica e non accontentare l’interlocutore presente alla bisogna».