GROSSETO – Autostrada tirrenica, i comitati No sat tornano all’attaco : «Completare il corridoio autostradale tirrenico non ha alcun senso economico e la stessa SAT propone lo stralcio della tratta più costosa a sud di Grosseto dove non esiste la superstrada, mentre vorrebbe continuare l’opera solo nel tratto esistente della Variante Aurelia, progetto con una resa economica alta dato il basso investimento e che obbligherebbe il traffico locale a pagare l’autostrada non avendo alternative. Se il governo accettasse questa proposta con l’aggiunta delle agevolazioni fiscali indebiterebbe tutti gli italiani per pagare la gabella a SAT sapendo di non aver alcun ritorno per il territorio.» L’affermazione è del Coordinamento dei Comitati e Associaizoni Ambientali Provinciali di Grosseto, Italia Nostra, Coordinamento Territoriale NoSat, Nodo Val di Cecina.
«Sollevati dalle nuove difficoltà della SAT non possiamo però dirci contenti che un’opera inutile e dannosa per i cittadini sia fermata dalla crisi economica e non dal buon senso degli amministratori. Inoltre, – continuano i comitati – invitiamo il comitato “Colli e Laguna a ripensare alla propria posizione. Il fatto di voler trovare legittimamente una soluzione al traffico pesante nel tratto di Aurelia che passa dentro alla città di Orbetello, non ha niente a che vedere con l’obbligo di trasformare l’Aurelia, lungo tutto il suo tracciato, in autostrada a pagamento.»
«Il ministro Grilli e lo Stato Italiano non hanno alcuna intenzione, e probabilmente non sono neanche in grado, – puntualizzano i comitati – di elargire agevolazioni fiscali, anche considerato che il progetto del completamento del corridoio tirrenico autostradale fu approvato in project financing, ossia “senza alcun onere” per lo Stato, condizione “sine qua non” che fu accettata da SAT.»
«Appellarsi alla tutela ambientale chiedendo che l’autostrada non passi sul proprio territorio, “ma un po’ più in là” è una visione troppo localistica che non si risolve “spostando” su altri i propri problemi. La Maremma, come pure i diritti dei cittadini, – concludono i comitati No sat – vanno difesi nella loro totalità»