ROMA – Saranno 64 le province che scompariranno per effetto della riforma varata ieri in consiglio dei ministri: 50 regioni a statuto ordinario e 14 delle cinque a statuto speciale. Due sono i criteri che sono stati scelti per la “sopravvivenza” delle province e per la ridefinizione di quelle nuove: 350mila abitanti ed una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati.
Applicando questi due parametri, popolazione e dimensioni, delle attuali 107 province italiane ne rimangono soltanto 43: tra queste figurano anche le 10 province che verranno soppresse dal 1 gennaio 2014 con la nascita delle città metropolitane (come Roma, Napoli, Torino, Milano, ndr).
In Toscana la “mannaia” della riforma si rivela, come era stato nelle anticipazioni, molto pesante. Resiste soltanto Firenze delle storiche province toscane. Grosseto e la Maremma, così come tutte le altre 9 province toscane, dovranno essere ridisegnate o più semplicemente accorpate. Tra le ipotesi l’unione con Siena ed Arezzo.