GROSSETO – Chiusa la vicenda giudiziaria sul caso “Agri” perché il fatto non sussiste. 16 gli imputati coinvolti pre presunte irregolarità in merito ad alcune pratiche per l’accesso a contributi comunitari. «Con la formula che garantisce la migliore soddisfazione per i 16 imputati – due erano già stati prosciolti in fase preliminare – il Gup, Marco Belisari ha posto oggi una pietra tombale sulla cosiddetta vicenda “Agro”, originatasi – affermano da Coldiretti – da una indagine dei Carabinieri di Grosseto che avevano ravvisato un’ipotetica truffa ai danni di Provincia e Regione, nella gestione di pratiche agricole per l’accesso a contributi comunitari.»
«Il pubblico ministero, Giuseppe Coniglio aveva chiesto il rinvio a giudizio dei funzionari di Cia e Coldiretti, – ricorda Coldiretti – tra i quali il direttore provinciale pro tempore di quest’ultima associazione di categoria, Giuseppe Ruffini, che si sarebbero resi colpevoli, secondo le ipotesi della Procura, di avere contraffatto le firme di accettazione delle domande di contributo di alcuni agricoltori. Un’indagine lunga e complessa, avviatasi nel 2007, che secondo i funzionari delle due associazioni, si incardinava su di una serie di autentici equivoci, allo stato completamente superati dal Tribunale di Grosseto.»
«Si conclude un autentico incubo – ha commentato a caldo Simone Megale dipendente della società di servizi Impresa Verde Coldiretti, interessata dall’inchiesta -, che ha inciso non poco sulla mia serenità personale. D’altro canto non ho mai dubitato in merito all’esito di questa vicenda, essendo certo della correttezza dell’operare mio e dei miei colleghi, e avendo confidato pienamente nella giustizia».
«Una giustizia che alla fine è arrivata, – commenta la nota di Coldiretti – e ha restituito quello che aveva tolto, oltre che allo stesso Megale e al direttore Rufini, a Daniele Fusi, Stefano Rusci, Paolo Mariotti, Mauro Barbini, Massimo Neri, e ai colleghi di Cia.» Piena soddisfazione per la conclusione della vicenda da parte dell’attuale direttore provinciale di Coldiretti, Alessandro Corsini. «Non avevo timori – ha commentato – tanto per avere approfondito la questione, quanto per la mia fiducia incondizionata nei confronti di funzionari seri e capaci, impegnati costantemente nella tutela dei soci e della agricoltura della Maremma, la quale, è bene ricordarlo, specie di fronte a accadimenti come questo, rappresenta uno dei motori della economia locale». Sereno, come sempre, il Presidente di Coldiretti, Francesco Viaggi. «Si è perso un po’ di tempo – dichiara – dando la caccia ai fantasmi. Adesso pensiamo tutti all’economia e allo sviluppo del territorio, e ringraziamo il nostro legale, Giuseppe Nicosia, che ha saputo rappresentare al meglio le ragioni della nostra associazione, oltre che quelle della logica».