GROSSETO – L’amministrazione non è sorda alle richieste di chi organizza eventi. Ad affermarlo l’assessore all’ambiente del comune di Grosseto, Giancarlo Tei, che rende nota la normativa al riguardo: «la questione relativa all’organizzazione di iniziative di pubblico spettacolo – fa sapere – è stata affrontata a livello normativo in più occasioni dallo Stato, sin dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1991, passando per la Legge 447 del 1995 e il D.P.C.M del 1997. Sin dall’inizio sono state introdotte classificazioni in 6 zone (classi) del territorio che ogni comune in Italia ha dovuto definire e che vanno dall’area più protetta a quella meno protetta, in base alla sua destinazione d’uso. La Legge regionale 89 del 1998 ha quindi stabilito i criteri in base ai quali i Comuni hanno provveduto alla classificazione del proprio territorio in zone acusticamente omogenee dotandosi di un proprio “Piano di classificazione acustica” che contenesse anche l’indicazione delle aree destinate a spettacolo a carattere temporaneo (mobile o all’aperto).»
«Nel 2000 – si legge ancora – il Consiglio regionale ha deliberato nuovamente indirizzi sulla materia dell’inquinamento acustico stabilendo i criteri per l’individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche, definendo le modalità per il rilascio delle autorizzazioni e introducendo le deroghe. Nel 2005 il Comune di Grosseto ha approvato il suo “Piano di classificazione acustica” e poi ha definito il “Regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose”, approvato nella primavera 2011. All’art. 37 del Regolamento comunale sono stati individuati 36 ambiti dove è possibile la deroga acustica; la frazione di Marina di Grosseto è suddivisa in 5 ambiti. Per ogni ambito è possibile ottenere al massimo 30 giorni in deroga semplificata (anche se riferiti a sorgenti ed eventi diversi tra loro) e non si possono superare i 70 dB entro le 22 e i 60 dB fino alle 24 (limiti ed orari stabiliti dalla Regione Toscana proprio con la delibera del 2000), misurati in facciata al recettore maggiormente disturbato. A mezzanotte lo spettacolo termina. Il richiedente per questo tipo di procedura presenta una domanda di autorizzazione con allegata la relazione di un tecnico abilitato in acustica ambientale. E su questo ultimo punto l’Amministrazione annuncia di passare da subito ai controlli a campione al posto dei tecnici a carico degli organizzatori.»
«Esistono poi (art. 38 del Regolamento) richieste che non rientrano nei criteri per seguire la procedura semplificata di autorizzazione, – comunica il comune – perché lo spettacolo ha necessità di “sforare” di più nei decibel e negli orari. In tal caso il Comune deve acquisire anche il parere igienico-sanitario della Asl, che prevede una tariffa di 106,10 euro. Il regolamento distingue i concerti all’aperto (con più o meno di 1000 spettatori), concerti al chiuso in strutture non dedicate, discoteche o similari e attività musicali all’aperto a supporto di un esercizio commerciale. I limiti vanno da 75 dB fino 95 dB con picchi a 108 dB e l’iniziativa può durare, in estate, anche fino alle 2 della notte.»
«Con queste informazioni – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Giancarlo Tei – vogliamo solo fare chiarezza sul fatto che nulla è cambiato rispetto al passato, che esistono le deroghe e le modalità per richiederle ma che purtroppo esistono anche pacchi di esposti tutte le volte. Noi tutti – ha aggiunto – viviamo in una città che applica una normativa regionale che si richiama a numerose leggi nazionali ma questo non vuol dire che l’Amministrazione sia sorda alle richieste di tanti organizzatori di eventi con i quali sono anzi disposto ad aprire un tavolo di confronto e studiare modalità per applicare la legge in maniera il più possibile condivisa. Vorrei ricordare che già a Marina – ha precisato – siamo passati da 90 a 150 deroghe».
L’assessore Tei ha voluto poi soffermarsi ulteriormente rispetto ad alcune notizie apparse in questi giorni sulla stampa: «La questione legata alla bella iniziativa dell’Ascom “La Notte si, ma di giovedì” ha semplicemente visto un tecnico di parte richiedere l’autorizzazione non semplificata in base a certi decibel e su questi ha ottenuto il via libera prima dalla Asl e poi dalla nostra Amministrazione. Lo stesso tecnico dell’Ascom, e non comunale – ha spiegato l’assessore – ha poi verificato il mancato rispetto di quei limiti che si era fissato e ha chiesto l’interruzione della musica davanti ad un noto locale della città».
«Comunque – ha proseguito Tei – stiamo studiando insieme all’assessore Stellini soluzioni che aumentino anche il numero delle serate da poter autorizzare, andando ad individuare con il Regolamento Urbanistico altre aree specifiche per il pubblico spettacolo, dove sarà possibile determinare limiti di emissione del rumore un po’ più elastici rispetto a quelli prescritti dalla legge, liberando anche deroghe per altre iniziative».