GROSSETO – E’ stata una lunga giornata per tutti gli sportivi biancorossi, ma al termine dell’audizione di Piero Camilli, convocato dal procuratore federale Stefano Palazzi, non può essere ancora scritta la parola fine sulla vicenda calcioscommesse. Il presidente del Grosseto si è dimostrato tranquillo: “non ho niente da nascondere e in galera non ci sono mai stato”. Come consuetudine però, il Comandante è passato poi all’attacco: “se non fosse un processo sportivo ci sarebbe da ridere – dice Camilli – invece l’accusa si muove sul sentito dire, senza prove effettive. Ho chiesto un confronto con Iaconi, ma non si può fare, per il resto basta vedere dove sta chi mi accusa”.
I tifosi del Grosseto, di fatto, non possono ancora dormire sonni sereni: “in questo tipo di processo può succedere qualsiasi cosa – spiega Camilli – certezze non ce ne sono. Di contro posso dire di essere uno per bene e quindi me ne sto tranquillo”.