GROSSETO – Sono 33 gli uffici postali a rischio chiusura in provincia di Grosseto. La lista “nera” dei comuni e delle frazioni colpite dalla “scure” del piano di riorganizzazione varato da Poste Italiane non risparmia la Maremma. Dalle Colline Metallifere all’Amiata, dalla Costa d’Argento alle Colline del Fiora, gli uffici che dovrebbero essere chiusi nel 2012 da questa nuova sforbiciata in pieno stile “spending review” sono dislocati su tutto il territorio provinciale. Tra i comuni più colpiti c’è Massa Marittima: nel comune metallifero sono in programma tre chiusure: a Niccioleta, a Tatti e uno degli uffici presenti nel capoluogo. Situazione critica anche sul comprensorio amiatino dove ad essere più colpite sono le piccolo frazioni: tra queste San Giovanni delle Contee, Castiglioncello Bandini, Petricci e Montebuono. Ma la situazione non migliora nemmeno per i centri più vicini al capoluogo di provincia. Nel comune di Grosseto infatti chiuderà l’ufficio di Batignano.
Una lunga lista che preoccupa amministratori e rappresentanti delle istituzioni già pronti a dare “battaglia” per difendere i servizi minimi sopratutto nelle realtà montane e in quelle più isolate dell’entroterra dove la maggioranza dei residenti è rappresentata da persone anziane.
A chiedere modifiche al piano di riorganizzazione prospettato per l’intera Toscana, dove a chiudere dovrebbero essere 174 uffici, è stato il presidente dell’Uncem, Oreste Giurlani. «Siamo preoccupati per le sorti dei servizi postali dei piccoli comuni – ha detto Giurlani – e in particolare per tutti gli abitanti delle aree rurali ed isolate della Toscana. Chiediamo che si intervenga rispetto alla situazione che ci viene prospettata e siamo pronti a mettere in campo le forze necessarie per sviluppare percorsi alternativi in grado di contenere, per quanto possibile, il disagio che Poste sta creando».