di Barbara Farnetani
MASSA MARITTIMA – Dai 3 milioni e 925 mila euro di fatturato del 2009 agli oltre 6 milioni del bilancio di previsione 2012. In tre anni è quasi raddoppiato il bilancio dell’Istituto Falusi di Massa Marittima, portando l’occupazione dalle 90 unità del 2009 alle attuali 220 tra coloro che sono assunti direttamente dall’istituto e chi invece opera all’interno di cooperative sociali che offrono servizi all’Istituto stesso. “Abbiamo cercato di mettere in rete la nostra esperienza: ad esempio nell’assistenza ai minori disabili, nell’assistenza domiciliare, nei centri di accoglienza profughi, – ha affermato Roberto Schiavetti, presidente dell’Istituto (nella foto a destra con il sindaco Lidia Bai) – bisogna presidiare il territorio perchè non venga abbandonato, altrimenti si rischia lo spopolamento e la perdita dell’identità storica e culturale. Bisogna mettere insieme i comuni, combattere il campanilismo e creare una rete che consenta di abbattere gli sprechi”
“Il rischio – gli fa eco il sindaco di Massa Marittima Lidia Bai – è l’abbandono delle zone dell’entroterra. Si rischia di perdere un sistema e non garantire più quei servizi garantiti che sono un diritto di tutti i cittadini, sia di chi abita nelle città, che di chi vive nei paesi”
La soluzione possibile è dunque una rete, che renda condivisibile l’esperienza accumulata negli anni, consenta di abbatere gli sprechi anche grazie ad acquisti comuni, e che garantisca di mantenere servizi che altrimenti si perderebbero, condividendo gli oneri tra più soggetti.