ROMA – Non si può costringere un cittadino dell’Amiata ad andare in auto sino a Grosseto. È quanto ha affermato il Governatore della Toscana Enrico Rossi ospite questa mattina del programma Unomattina di Rai uno, che affrontava il tema dei tagli alla sanità. “La Toscana – ha detto Rossi – si trova già in una buona posizione rispetto al decreto del governo sulla spending review, considerato che siamo a 4 posti letto per 1000 abitanti e abbiamo un tasso di ospedalizzazione che credo sia il più basso d’Italia, il più competitivo insomma”.
“La parola giusta – ha proseguito Rossi – è appropriatezza, cioè ricoverare coloro che ne hanno davvero bisogno e facendo più prevenzione, cioè insegnando i comportamenti corretti ad alcune categorie di malati, ad esempio i diabetici o gli asmatici. Ci sarebbero meno ricoveri, ma per fare questo c’è bisogno di un complesso lavoro di riorganizzazione. Togliamo i posti letto inutilizzati ma lasciamo anche qualche reparto da poter riaprire immediatamente qualora ci fosse un’emergenza, come quella influenzale, ad esempio, che nell’inverno 2003-2004 ebbe un forte impatto sulla sanità nazionale. Dico perciò al governo di stare attento su questo punto, perché con un’epidemia influenzale di quel genere i pronto soccorso sarebbero destinati a scoppiare”.
A proposito della chiusura dei piccoli ospedali, Rossi ha sottolineato che “noi abbiamo riorganizzato i piccoli ospedali. Non è necessario chiuderli, se sono produttivi, e se offrono un servizio ai cittadini: perché costringere un cittadino di Fivizzano che deve fare le cure chemioterapiche ad andare in ambulanza fino a Carrara o fino a Massa, oppure un cittadino dell’Amiata ad andare fino a Grosseto? Se c’è un centro oncologico aperto due volte la settimana dove lavorano medici di un dipartimento provinciale, posso garantire ottime cure in loco, senza bisogno di fare spostare i cittadini. Ma si può garantire anche qualche intervento chirurgico, di day-surgery, quella meno impattante. Bisogna misurare la produttività di tutto questo”.
“Io sono molto preoccupato che i tagli finiscano per incidere sui servizi. I presidenti delle Regioni sono disposti a discutere da ora fino a dicembre, dei tagli che devono essere fatti. Decidiamoli entro luglio, però vogliamo partecipare alla spending review. Finora abbiamo partecipato poco. La sanità è materia concorrente in Costituzione, non è un’invenzione dei presidenti. O si cambia la Costituzione o ci coinvolgono”.