FIRENZE – Rispetto del cronoprogramma, vigilanza sul procedere dei lavori, approfondimenti dei progetti ingegneristici per abbattere quanto più possibile l’impatto ambientale: su questi binari sta viaggiando il progetto per la rimozione dalle acque dell’Isola del Giglio del relitto della Costa Concordia. Il punto della situazione è stato fatto oggi a Firenze dal comitato consultivo, il gruppo di amministratori e tecnici a supporto del commissario Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale. Intorno al tavolo il presidente Enrico Rossi, affiancato dalla presidente dell’Osservatorio di monitoraggio appena insediato al Giglio Maria Sargentini, il prefetto di Grosseto Marco Valentini, il sindaco di Grosseto Loenardo Marras, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, rappresentanti del ministero dell’ambiente e della Capitaneria di porto. Presente anche l’ingegner Dario Talluri, ex amministratore delegato della Magona, coordinatore degli interventi che saranno richiesti alle imprese toscane. Conclusa la riunione, il comitato si è incontrato con i rappresentanti della Micoperi e della Costa.
“Le cose si stanno evolvendo in maniera positiva – ha commentato al termine della riunione il presidente Rossi – e per le imprese toscane sono aperte opportunità su cui si sta lavorando, al di là dell’affidamento dell’appalto a Fincantieri come capo-commessa unico”. Circa l’impegno di NCA nella lavorazione dei “cassoni” che consentiranno il galleggiamento dello scafo il presidente Rossi ha affermato che “ci sono ottime possibilità e la volontà espressa da molti perchè ciò avvenga. Confidiamo che una parte del lavoro possa essere portato in quella realtà produttiva, che versa in una situazione delicatissima. Ci sono poi altre imprese toscane che possono essere candidate a lavorare in altri settori del progetto”. Il presidente Rossi ha ricevuto proprio nel corso della conferenza stampa un messaggio telefonico da parte del sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, che ha confermato il proprio interessamento su Fincantieri.
“Nel corso della riunione- ha proseguito il presidente – abbiamo introdotto anche la questione del porto in cui trasferire per la demolizione lo scafo. Le norme dicono il porto più vicino, Livorno. Chiederemo al governo di pronunciarsi in maniera esplicita. La Toscana ha diritto di sapere dove il governo vuole mandare questa nave. Nei prossimi giorni intanto l’Osservatorio organizzerà un presidio fisso all’Isola del Giglio, che costituirà un punto di riferimento per la comunicazione alla popolazione, mentre il comitato consultivo si riunirà con cadenza quindicinale.” Il prossimo appuntanto dell’Osservatorio al Giglio è fissato per il 16 luglio.
Il prefetto Gabrielli ha indicato il 31 agosto come data entro cui lo scafo verrà messo in sicurezza. Partirà quindi la fase in cui la nave dovrà essere ruotata e rimessa in gelleggiamento tramite interventi e infrastrutture che l’evoluzione ingegneristica del progetto renderanno meno impattanti del previsto: palificazioni di circa 20 centimetri di diametro contro i circa 2 metri previsti inizialmente e una piattaforma “falso fondale” più piccola