ISOLA DEL GIGLIO – L’ordigno bellico rinvenuto il 16 giugno scorso a 500 metri dal relitto della Costa Concordia non sarò rimosso. La decisione è stata presa oggi in una riunione che si è tenuta presso la Prefettura di Grosseto. Il provvedimento resterà in vigore «fino alla fine del prossimo mese di agosto, data orientativamente prevista per il completamento delle operazioni di stabilizzazione del relitto della Concordia». Il tratto di mare interessato è stato comunque interdetto alla navigazione.
Intanto oggi pomeriggio, a Giglio Porto, si è tenuta la seconda riunione dell’Osservatorio di monitoraggio dei lavori sulla Costa Concordia, presieduto dalla Regione Toscana. I rappresentanti del consorzio Titan Micoperi, incaricato del recupero del relitto, hanno relazionato sui lavori svolti fino a questo momento e hanno confermato che per loro sarebbe possibile dare il via, entro la fine di luglio, alla fase di messa in sicurezza della nave per scongiurarne lo scivolamento. Un’operazione che dovrebbe concludersi entro la fine di agosto.
Sono poi state illustrate le operazioni che porteranno al recupero della Costa Concordia. Saranno quattro cavi composti, capaci di assicurare una resistenza di 1.000 tonnellate l’uno, a garantirne inizialmente la stabilità. A questi se ne aggiungeranno poi altri otto, per agevolare la successiva rotazione dello scafo. A reggerli saranno 12 torrette fissate alle rocce granitiche del fondale costiero, ognuna ancorata grazie a dieci pali di 23 centimetri di diametro, una soluzione molto meno impattante rispetto a quella iniziale che prevedeva un numero inferiore di pali ma di ben due metri di diametro. La rotazione dovrà essere lentissima per evitare l’effetto ribaltamento e durerà circa due giorni. Per permettere il galleggiamento sarà necessario togliere lo sperone roccioso da 160 tonnellate incastonato nella fiancata sotto la ex linea di galleggiamento. I lavori per dividerlo in tre parti e rimuoverlo dovrebbero iniziare nel giro di una settimana. Uno dei tre “spicchi” sarà probabilmente utilizzato come monumento a perenne ricordo delle vittime del naufragio.
Domani, a Firenze, si svolgerà la riunione del Comitato consultivo dell’emergenza Costa Concordia, a cui partecipano il prefetto Franco Gabrielli (nella foto, a destra), la Regione Toscana, e tutte le autorità interessate per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per la rimozione della Costa Concordia e l’attività dell’Osservatorio ambientale presieduto dalla Regione Toscana. Nel corso di questo incontro, alla presenza anche dai rappresentanti della ditta Micoperi e della società Costa, sarà affrontato anche il tema dei lavori affidati alle imprese toscane. Attualmente risulterebbe che la costruzione dei cassoni necessari al galleggiamento dello scafo da rimuovere è stata affidata a Fincantieri, ma con una ricaduta, per una parte della lavorazione, anche sui NCA. Un’altra impresa di Livorno, l’OMA, sarebbe coinvolta nella realizzazione della piattaforma di ferro per sostenere la nave, mentre è già attivata la base logistica a Piombino, che verrà ampliata. Inoltre, una serie di imprese del grossetano saranno impegnate in particolare nello smaltimento dei rifiuti.
L’incontro di domani sarà tuttavia l’occasione per una verifica su campo dell’insieme delle attività legate alla rimozione della nave da crociera ancora adagiata di fronte al porto del Giglio. Sono in corso rapporti tra Regione e Ministero dei trasporti affinchè si prenda una decisione definitiva sulla scelta del porto di Livorno come base per lo smantellamento della Costa Concordia.