GROSSETO – «Una reazione scomposta quella del Presidente Rossi, dettata dalla protesta crescente dei cittadini che Sabato 30 giugno si riuniranno con le macchine nel blocco della Variante e dell’Aurelia partendo dal contestato casello di Rosignano.» Questo è il giudizio espresso dal coordinamento territoriale NoSat sulla delibera urgente della Giunta Regionale che si riunisce e chiede di raddoppiare le esenzioni al futuro pedaggio. «Un segnale della evidente difficoltà in cui si trova il Presidente Enrico Rossi ora che è stato smentito sia il dogma dell’opera strategica per lo sviluppo della Maremma, sia il dogma di un’Europa che impone l’autostrada. L’unica arma rimasta al governo toscano, – scrive il coordinamento No Sat – per ammansire i cittadini, ora che il trucco è stato svelato, è di comprarne il silenzio con la promessa di un’esenzione per tutti. Ma i fatti evidenziano la contraddizione della politica regionale: la Variante, oggi già senza pedaggio per tutti i suoi 112 Km, verrebbe consegnata ad un privato che la trasformerebbe in autostrada a pagamento; al gestore verrebbe tolto il canone d’affitto, ridotta l’IVA dal 21% al 4%, e gli verrebbe suggerito di concedere un’esenzione a tutti per 45 km. Il privato, ossia la SAT, ha già rispedito al mittente la proposta affermando che non è “bancabile” un progetto autostradale se nessuno paga il pedaggio, dunque se non pagheranno gli automobilisti come propone Rossi dovrà essere qualcun altro a farlo ed il riferimento allo Stato è evidente, ossia sempre i cittadini.»
«Preso atto che per Rossi il problema dell’autostrada si risolve solo in una mera contrattazione economica di chi paga – continuano i comitati – e nulla interessa se abbia senso o meno indebitarci di 2,4 miliardi per un opera in gran parte inutile, noi continuiamo ad evidenziare la gravità della situazione per la futura viabilità: sottrarre la Variante Aurelia al libero transito significa tornare indietro di 30 anni quando la vecchia Aurelia, unica via alternativa, era tristemente nota per essere la strada della morte. Già oggi, con i primi tre km di Variante trasformata in autostrada a Rosignano, chi vive in zona ha sperimentato gli effetti di tale progetto con il drastico peggioramento della qualità della vita. Spendere 2,4 miliardi di euro, che non abbiamo, per tornare a vivere le esperienze negative di 30 anni fa – concludono No sat, Italia Nostra e associazioni ambientali – appare l’ultima follia di un’amministrazione ferma a progetti del secolo scorso.»