di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stato iscritto nel registro degli indagati il poliziotto che, cadendo, ha sparato, involontariamente, a Hola Panajot, l’albanese di 26 anni rimasto ucciso due sere fa in un posto di blocco sulla Senese, al Bivio di Casal di Pari. Il Pubblico Ministero ha inviato un avviso di garanzia per il reato di omicidio colposo. Domani intanto il Sostituto Procuratore Filippo Maffei procederà al conferimento dell’incarico al medico legale di Siena che eseguirà l’autopsia sul corpo di Panajot (nella foto la Procura della Repubblica. Fonte: sito Procura).
Domani mattina, in carcere, si svolgerà l’udienza di convalida per Maxim Dorememai, 21 anni, cugino del giovane rimasto ucciso. I due cugini erano stati fermati nell’ambito di una operazione di contrasto al traffico di stupefacenti, mentre i poliziotti della Squadra Mobile procedevano ai controlli, Panajot, che era alla guida, ha innestato la marcia e ha tentato di investire gli agenti. Uno di loro, cadendo, ha lasciato partire inavvertitamente un colpo di pistola che si è andato a conficcare nella portiera dell’auto, lato guidatore, ferendo a morte Panajot che ha proseguito la corsa per alcuni metri prima di arrestarsi. Solo allora Dorememai ha tentato il tutto per tutto, provando a fuggire a piedi, ma è stato bloccato e arrestato dagli agenti.
Quando i poliziotti si sono avvicinati all’auto hanno compreso subito che le condizioni di Panajot, attinto dal colpo sotto l’ascella, erano molto gravi, tanto che hanno deciso di portare il giovane in ospedale senza attendere l’arrivo dell’ambulanza. Al pronto soccorso i sanitari hanno tentato di rianimarlo per oltre 40 minuti senza successo. In auto i due avevano una valigia con oltre 10 chili di marijuana.
Sul cugino Maxim Dorememai pende l’accusa di tentato omicidio e quella di detenzione di sostanze stupefacenti «il primo capo di imputazione credo che cadrà – ha affermato l’avvocato Cesare Vincenzo Martucci che difende l’Albanese – tanto più che non si trovava neppure alla guida dell’auto» L’avvocato Martucci aveva già difeso Dorememai per reati contro il patrimonio «mi ha molto stupito il suo coinvolgimento in una vicenda di droga» ha affermato l’avvocato, che qualche tempo fa aveva conosciuto anche il cugino Hola Panajot. Dorememai viveva a Firenze dall’Ottobre 2011, da poco tempo si era trasferito a Grosseto, ospite della cognata. Il giudice ha richiesto anche una perizia balistica sull’arma che ha sparato.