GROSSETO – Abbonamento speciale: la Rai torna a battere cassa e ripropone il balzello sui computer. A dare la notizia il Direttore Cna Grosseto, Renzo Alessandri, che afferma: «Impossibile aver capito male. Non solo la stampa e i lanci di agenzia avevano tranquillizzato sul pericolo scampato. Ma lo stesso Governo (lo aveva fatto il sottosegretario allo sviluppo economico Vari nell’aula del Senato l’8 marzo scorso) aveva garantito che il canone non era dovuto mentre la Rai, nella migliore tradizione italiana: quella degli annunci e delle smentite, aveva addirittura negato di averlo richiesto.»
«Poco più di tre mesi dopo, si ricomincia daccapo. – continua Alessandri – Con un sollecito inviato a centinaia di migliaia di aziende, in barba alle rassicurazioni, agli impegni e alle smentite si torna alla carica e si ripropone una richiesta che, ancora una volta, non prende a riferimento solo le aziende dotate di supporti per la ricezione del segnale televisivo e li usano ai fini commerciali (è evidente che in questi casi il canone deve essere pagato). La richiesta, appunto massiva, riguarda la totalità delle aziende, comprese quelle che utilizzano il computer ai fini contabili, per la gestione degli ordini e soprattutto della posta elettronica certificata che, come tale, necessita di un collegamento internet. Strumenti di lavoro quindi e non certo di svago vengono assimilati alla TV solo perché (potenzialmente) in grado di ricevere in streaming il segnale televisivo.»
Una tassa, quella pretesa da Rai, di oltre 200 euro. Cna conclude invitando le aziende a «sospendere in pagamento in attesa del necessario e auspicato chiarimento.»