GROSSETO – «La notizia del probabile accordo tra i genitori di Jasmine per attribuire la competenza ai tribunali italiani è di quelle che aprono il cuore. Perché una contesa giuridica sull’affidamento di una bambina è un’esperienza che non è augurabile a nessuno.
Ancora l’atto non è stato depositato, ma in attesa che questo avvenga mi preme ringraziare entrambi i genitori della giovane roccastradina, perché evidentemente sono arrivati alla conclusione che l’obiettivo più importante da perseguire era quello della serenità e del benessere della loro figlia. E con loro ringrazio i rispettivi avvocati, in particolare l’avvocato Laura Cossar con la quale ho più volte avuto occasione di interloquire nel corso di questa vicenda. Apprezzandone umanità e competenza professionale.
Se vogliamo trarre una lezione da quest’esperienza, essa ci dice che vale sempre combattere una battaglia di giustizia con le armi del cuore e del diritto, perché si possono ottenere risultati insperati. In questa vicenda sono stati in molti a giocare un ruolo positivo al fianco della mamma di Jasmine, signora Parisa Arefi Doost. E vanno ringraziati tutti: a partire dalle maestre e dalle mamme dei compagni di classe della ragazzina, alle istituzioni locali, dai giudici agli avvocati, dai media ai parlamentari europei che si sono mobilitati.
Ha prevalso il buon senso, e mi auguro che presto sia depositato l’accordo presso il tribunale di Grosseto. Così come spero che questa vicenda umana e giuridica apra uno spiraglio per la soluzione del problema generale di una revisione della normativa tedesca che si riferisce allo Jugendamt, in modo che moltissimi altri casi simili possano trovare una composizione consensuale nell’interesse prioritario dei figli coinvolti nelle cause di separazione dei genitori. In questo caso, un po’ come vale più in generale per il nostro futuro collettivo, spero vivamente che le Istituzioni europee sappiano promuovere un processo virtuoso, svolgendo a pieno il ruolo che i trattati internazionali hanno affidato loro».