GROSSETO – Aveva solo lavoratori in nero. Per questo motivo per il titolare di un esercizio commerciale di generi alimentari è scattata la sospensione dell’attività imprenditorale. L’uomo, un egiziano, aveva impiegato nella propria attività quattro connazionali, tutti assolutamente senza contratto. Uno di loro persino non in regola con il permesso di soggiorno.
L’operazione è frutto di una serie di controlli di contrasto al lavoro sommerso. Ad accertare l’irregolarità i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Grosseto in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Grosseto. La sospensione dell’attività disposta è obbligatoria quando la percentuale di lavoratori in nero, rispetto al totale dei dipendenti, supera la soglia del 20%. Le saracinesche dell’attività resteranno chiuse fin quando non sarà effettuata la revoca del provvedimento di sospensione e la regolarizzazione della forza-lavoro da parte dell’imprenditore.
Nei confronti del datore di lavoro è stata disposta la maxi-sanzione prevista in materia di lavoro pari ad € 1.500,00 per ogni lavoratore irregolarmente occupato. Inoltre, uno dei lavoratori stranieri identificati, è risultato essere illegalmente presente sul territorio dello Stato, in quanto sprovvisto di permesso di soggiorno, nonché già destinatario di un provvedimento di espulsione. Per questo motivo, il datore di lavoro ed il lavoratore extracomunitario sono stati anche denunciati alla Procura della Repubblica di Grosseto, rispettivamente per la violazione dell’articolo 22 comma 10 (per aver impiegato a lavoro un immigrato clandestino) e per la violazione dell’articolo 10 bis del Testo Unico sull’Immigrazione (immigrato non in regola con il permesso di soggiorno).