FOLLONICA – Il sindaco tratta i Follonichesi più da servi sciocchi che da cittadini. Ad affermarlo Simone Turini, capogruppo consiliare del Pdl che continua: «In questa settimana sono stati tre gli episodi che hanno confermato la totale inadeguatezza politica di questa Amministrazione nel farsi carico dei problemi concreti di cittadini e imprese. Il primo: la presa d’atto, da parte delle cooperative dei villaggi, che con questa Giunta comunale è impossibile un benché minimo tentativo di trovare una via ragionata e utile alla stessa economia della città rispetto alla riapertura dei villaggi stessi. Risultato: riprende il ricorso al Tar, che espone il Comune all’ennesimo contenzioso legale e al rischio di soccombere.Il secondo: il tentativo, miseramente fallito, della maggioranza consiliare e della giunta di limitare l’opposizione nella nomina di un componente del collegio dei sindaci revisori, in spregio non alla prassi, ma alle regole scritte che sovrintendono un corretto rapporto di pesi e contrappesi all’interno di un’Amministrazione pubblica, rappresentativa dei cittadini.»
«Il terzo: – sottolinea Turini – la sentenza con cui il Tar della Toscana ha ordinato l’ordinanza dirigenziale n.228/2011. Il caso si riferisce alla diatriba con il supermercato Pam, che nel 2010 si è vista attivare una procedura di asservimento del fondo di sua proprietà per il mantenimento di una condotta fognaria del nuovo ippodromo, realizzata dalla Follonica Corse Cavalli a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Evidentemente però qualcosa non tornava. Infatti il 17 ottobre 2011 ha provveduto ad annullare in via di autotutela la precedente ordinanza del 2010 e ha costituito una servitù di fognatura sulle aree di proprietà della Pam fissandone l’indennizzo. Il giudice amministrativo, parla di una procedura totalmente priva di momenti partecipativi con la Pam, sia in occasione della prima ordinanza poi annullata in via di autotutela, sia in occasione della seconda adottata “in dispregio – scrive il Tar – delle norme di legge” in tema di partecipazione violando “i canoni della buona e legittima amministrazione, che impone sempre l’ascolto delle posizioni dei destinatari degli atti amministrativi e quindi il loro coinvolgimento nel relativo procedimento di adozione”. Noi crediamo che un bell’esame di coscienza competa a chi sta inanellando errori su errori, che si mostra sordo e indifferente ad un normale confronto con i cittadini, che sta diventando un ostacolo invece che un alleato nel fronteggiare una crisi già di per sé drammatica, senza che anche un’Amministrazione comunale ci metta negativamente del suo per peggiorare la situazione.»