GROSSETO – Una visita per rendere omaggio al lavoro della dottoressa Laura Perna, che in molti anni di impegno ha saputo dare vita al sogno di una struttura pediatrica nel cuore della Repubblica democratica del Congo, a Kimbondo, nei sobborghi di Kingshasa,un territorio difficile dove la salute è una necessità per tutti, ma soprattutto per i bambini.
Per questo il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, accompagnato dall’assessore Emanuel Cerciello e da due medici della Asl 9 di Grosseto, si recherà in Africa dal 5 al 15 giugno per una serie di incontri istituzionali con il sindaco di Mont Ngafula, Olivier Saya, con il vescovo di Kisantu, Fidèle Nsielele, oltre che, naturalmente, con la dottoressa Laura Perna, la “Mama KoKo”, che ha dato vita tanti anni fa alla fondazione pediatrica di Kimbondo.
“In tanti anni di appassionato lavoro – ha spiegato Emilio Bonifazi – la dottoressa Laura Perna ha creato qualcosa di straordinario in un territorio difficile come quello della Repubblica democratica del Congo. Ho ritenuto importante recarmi personalmente a Kimbondo come segno di vicinanza, attenzione e stima della città nei confronti di questa donna appassionata che con il suo impegno rende orgogliosi tutti i suoi concittadini grossetani. La fondazione pediatrica creata dal medico grossetano infatti assiste centinaia di bambini, spesso allontanati dalle tribù congolesi perchè ammalati, anche grazie all’impegno dell’associazione ‘Un Mondo di Amici’, che sostiene il lavoro di Laura Perna e di padre Hugo a Kimbondo e che voglio ringraziare sentitamente”.
Chi è Laura Perna – Stimato medico grossetano, Laura Perna ha deciso, una volta raggiunta l’età della pensione, di trasferirsi in Africa, prima a Gulu in Uganda e infine a Kimbondo. Nel 1991 ha investito i propri risparmi per acquistare il terreno sul quale oggi sorge il centro e poi, con donazioni e ancora con fondi propri ha deciso di ampliarlo fino alle dimensioni attuali. Ama molto la Repubblica Democratica del Congo e gode del rispetto di tutta la comunità che assiste. Il suo appellativo in lingua Lingala è Mama Koko. Koko significa nonna e dimostra l’estremo rispetto che tutti le portano. Oggi Laura, ultranovantenne, ha passato il testimone a Hugo Rios, sacerdote e medico, da dieci anni colonna portante di questa struttura.
Il progetto di cooperazione sanitaria internazionale – La Asl 9 di Grosseto è capofila, per l’Area Vasta Sud-est, di un progetto di cooperazione sanitaria internazionale, promosso dalla Regione Toscana (che coinvolge le Asl di Siena e di Arezzo, l’Azienda ospedaliera senese) e rivolto alla pediatria di Kimbondo, in Congo, dove presta la propria opera di volontariato il medico grossetano Laura Perna. Il progetto di interesse regionale (PIR) è il secondo per la Asl di Grosseto, che, dal 2009 ad oggi, ha organizzato 3 missioni, in Congo, con la partecipazione di propri medici (pediatri, infettivologi, gastrenterologi, medici dell’immunoematologia) con compiti essenzialmente di formazione, per il personale sanitario della pediatria di Kimbondo. Grazie alla loro attività, sono stati formati 20 operatori socio-sanitari congolesi, che, a loro volta, estenderanno le conoscenze acquisite ad altro personale sanitario locale.
“Il nome pediatria potrebbe trarre in inganno – spiegano i sanitari della Asl 9 -, ma in realtà ad essere assistite sono persone di tutte le età. Quella di Kimbondo, infatti, è una struttura estremamente complessa con circa 250 posti letto, che si prende cura altrettanti pazienti di età non solamente pediatrica e con diverse patologie”.
“È importante precisare che questo, come altri progetti di cooperazione sanitaria internazionale, sono quasi esclusivamente incentrati sulla formazione di personale locale. I medici grossetani che si sono avvicendati in Congo dal 2009 ad oggi, infatti, hanno tenuto corsi e lezioni per sviluppare sul posto professionalità in grado di camminare successivamente con le proprie gambe. L’obiettivo, infatti, è contribuire ad un miglioramento generale dell’assistenza sanitaria nell’area interessata e a tutta la popolazione della zona di Mont-Ngafula attraverso la formazione di medici, infermieri, clinical officer”.