Scarlino – Alberi tagliati e nidi distrutti nella zona della Botte di Scarlino, Antonino Vella lancia un grido di allarme. “Ormai da diverse settimane è iniziato il taglio, talvolta a tappeto, di numerosi filari e boschetti di alberi frangivento (per lo più eucalipti e cipressi) situati nella zona de ‘La Botte’ di Scarlino e la legna di risulta viene stivata in bell’ordine pronta per essere portata via. – afferma Vella – Chieste informazioni all’ufficio competente del Comune di Scarlino, abbiamo saputo che, forse, il taglio è stato autorizzato, su richiesta della ‘Nuova Solmine’, dalla Provincia di Grosseto. Chieste ulteriori notizie alla ditta che sta eseguendo il taglio, abbiamo avuto conferma dell’autorizzazione rilasciata proprio dalla Provincia, Ufficio Ambiente e Assetto del Territorio. Inizialmente – continua Antonino Vella – poteva sembrare un taglio preventivo, lungo l’asse stradale, attuato per evitare cadute accidentali di rami sulla viabilità; successivamente però, il taglio indiscriminato di alberi anche lontani da qualsiasi possibile danno ad aziende o mezzi in transito (addirittura lungo l’argine esterno del ‘Pecora’ dove le piante assolvono alla funzione di assestamento del terreno) ci ha fortemente insospettito facendoci immaginare un taglio dovuto ad altri fini a noi sconosciuti (Piazzali per eventuale nodo Interportuale?).”
“Comunque sia, anche se non condivisibile nella filosofia (gli alberi avrebbero potuto essere tagliati solo dopo aver previsto ed avviato una ripiantumazione, magari di essenze autoctone), il problema che non è stato tenuto di nessun conto (e mi meraviglia l’autorizzazione dell’Ufficio Ambiente ed Assetto del Territorio) – sottolinea Vella – è il periodo scelto per il taglio. Infatti tutti questi alberi, posti intorno a ciò che rimane della Zona Umida del Padule di Scarlino, sono diventati il posatoio di decine di specie di uccelli che ne hanno fatto il loro ricovero e la base per la nidificazione tanto da essere riconosciuta come zona di riproduzione a livello nazionale. Proprio in questi mesi primaverili, già da molti anni, migliaia di garzette, guardiabuoi, aironi cenerini ed i più rari bianchi, cornacchie, falchi di varie specie ed una infinità di altri piccoli volatili, oltre ad aver scelto proprio queste fronde per passare la notte, hanno approfittato della relativa calma e sicurezza dei rami per nidificare. Prova ne sono i numerosi nidi che si trovano a terra e ciò che rimane delle covate distrutte. Un intervento della Forestale mi sembrerebbe più che opportuno e gli uffici competenti del Comune di Scarlino, quanto meno – conclude Vella – dovrebbero essere preventivamente avvertiti di quanto avviene nel territorio di propria competenza.”
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