FIRENZE – Una legge per disciplinare l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi come ausilio terapeutico all’interno del servizio sanitario regionale, per combattere il dolore, nelle cure palliative e anche in altri tipi di terapie. Questo quanto si propone il testo approvato oggi, con voto a maggioranza, dal Consiglio regionale della Toscana. Ventotto i voti a favore, espressi dai gruppi di maggioranza (Pd, Idv, Fds-Verdi e parte del Gruppo misto: Ciucchi, Romanelli) con l’aggiunta del consigliere del Pdl Marco Taradash. Tredici i voti contrari (Pdl, Udc e parte del Gruppo Misto: Staccioli, Locci), 2 i voti di astensione (Lega Nord Toscana).
La nuova legge regionale tiene conto delle attese di tante associazioni della Toscana e dei punti comuni a due proposte di legge di iniziativa consiliare. Una presentata da consiglieri del Partito democratico (primo firmatario Enzo Brogi), prevedeva l’uso di queste sostanze nell’ambito della terapia del dolore e delle cure palliative; l’altra, a firma dei consiglieri del gruppo di Federazione Sinistra-Verdi (prima firmataria la capogruppo Monica Sgherri) e del consigliere del Gruppo misto Pieraldo Ciucchi, prevedeva invece l’utilizzo in tutta una serie di patologie e disturbi, anche attraverso la possibilità di ricorrere a preparazioni galeniche. Le due proposte sono diventate un atto unico, che fa tesoro anche dell’apporto della consigliera regionale Alessia Ballini, impegnata a fondo in questa sfida negli ultimi mesi della sua vita.
L’efficacia dei cannabinoidi. Come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge: “L’efficacia farmacologica dei cannabinoidi si fonda su acquisizioni scientifiche, sperimentazioni e pratiche cliniche sempre più diffuse a livello mondiale”. Nel preambolo della legge sono indicati i principali ambiti di cura e quelli in fase di studio: è oggi disponibile a livello scientifico una “compiuta valutazione dell’impiego clinico dei cannabinoidi nella cura del glaucoma, nella prevenzione dell’emesi, nel controllo di alcune spasticità croniche, come adiuvante nel controllo del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla, nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro. Da sperimentazioni scientifiche risulterebbe inoltre che i cannabinoidi hanno proprietà di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei, quali la morfina e i suoi analoghi, necessari a lenire il dolore nei malati oncologici sottoposti a trattamenti cronici, evitando così i fenomeni di assuefazione, caratteristici degli oppiacei”.
La loro utilizzazione nella terapia farmacologica è resa possibile dall’inserimento di alcuni principi attivi cannabinoidi inseriti, con decreto del Ministero della sanità del 18 aprile 2007, nella tabella II, del Testo unico sulla disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.