GROSSETO – “L’esternalizzazione dell’Ufficio stampa della Provincia di Grosseto è totalmente illegittima.” Ad affermarlo il capogruppo consiliare del Pdl, Alessandro De Carolis Ginanneschi (nella foto), che conferma così quanto anticipato in una interrogazione a risposta scritta fatta al presidente della Provincia Leonardo Marras. La risposta data dalla Provincia all’interrogazione non ha convinto il capogruppo del Pdl, che ribadisce: “Devo rilevare che la selezione per mobilità interna era riferita all’Ufficio Comunicazione e non all’Ufficio Stampa, e riguardava profili amministrativi secondo quanto riferito nella risposta: per cui, nulla a che vedere con la normativa vigente. Anzi, è singolare come vengano equivocati e interscambiati i due ambiti: tanto che, se non vi fosse necessità di separare le due funzioni, non si comprende perché oggi la Provincia continui ad avere e l’Ufficio Comunicazione e l’Ufficio Stampa.”
“Peraltro – continua De Carolis Ginanneschi – mi risulta che nell’Ente vi siano almeno due dipendenti con qualifica tale da poter essere inquadrati ed addetti ai sensi di legge all’Ufficio Stampa: né vale puerilmente affermare che vi siano dipendenti “diplomati e perfino laureati assunti come cantonieri”: sul punto la legge è chiarissima, e prevede sia che “per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali”, sia che “l’amministrazione deve avere preliminarmente accertato l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno”.
“Ora, è chiaro che se si attivi la mobilità interna per profili comunque amministrativi e relativi all’Ufficio Comunicazione – sottolinea il capogruppo Pdl – chi abbia la qualifica per poter svolgere mansioni di Ufficio Stampa può non essere interessato a cambiare la sua attuale posizione lavorativa. Sarebbe anzi interessante sapere se, prima ancora dell’attivazione della mobilità, vi siano state richieste non soddisfatte dei dipendenti in possesso di tale qualifica e in grado quindi di svolgere le funzioni previste per l’Ufficio Stampa. Comunque, anche a voler prendere per buono quanto riferito sulla impossibilità della mobilità interna, la Giunta Marras basa la sua scelta su una non meglio specificata “precisa presa di posizione dell’INPGI”, ovvero dell’ente previdenziale dei giornalisti: come possa una “presa di posizione” di tale Ente porsi contro precise disposizioni di legge resta un mistero inspiegabile.”
“Devo infatti ribadirlo chiaramente: – puntualizza De Carolis – il servizio deve (avrebbe dovuto) essere affidato a persone fisiche e non ad una società o “agenzia”, e comunque lo stesso vincolo di esclusività che dovrebbe legare l’aggiudicatario del servizio all’Ente sembra non essere rispettato. Infatti la “Greimas Media Agency”, aggiudicataria del servizio, così descrive la propria attività: “crea news contents per media tradizionali, web e social. Greimas offre servizi di ufficio stampa, di redazione editoriale, di media relations, di public relations e di agenzia giornalistica.” Tanto ciò è vero che, a mero titolo di esempio, la “Greimas” risulta aver collaborato, circa un mese fa, per il festival estivo di Arcidosso “Alterazioni visive”, e sembra che abbia in corso pure altre iniziative. Né un ente pubblico può conformarsi, violando la legge, ad una affermazione dell’INPGI secondo la quale “l’incarico professionale con prestazioni date da un giornalista è incompatibile con un incarico professionale, configurandosi ‘di fatto’ una fattispecie di lavoro coordinato e continuativo”: lo ripeto, la legge parla di “incarichi individuali”, e tanto basta.”
“Ancora, nella risposta il Presidente Marras conferma che chi fino ad oggi ha diretto l’Ufficio Comunicazione non aveva e non ha i requisiti di legge per svolgere il servizio di Ufficio Stampa, ma gerarchicamente aveva sotto di sé persone con quei requisiti: anche questo integra – a parere del consigliere Pdl – una clamorosa violazione di legge, proprio a motivo della specificità del servizio e delle disposizioni di legge in materia, dato che il coordinatore dell’Ufficio Stampa (necessariamente un giornalista iscritto all’albo) è subordinato solo all’organo di vertice dell’amministrazione: quindi il Presidente, o eventualmente l’Assessore al ramo ove esista. Infatti l’art. 9 della Legge 150/2000 prevede: “… Gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti. (…) L’ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la qualifica di capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione (…) I coordinatori e i componenti dell’ufficio stampa non possono esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche (…)” Alessandro De Carolis Ginanneschi conclude afferando che invierà copia dell’interrogazione e della risposta alla Federazione Nazionale Stampa Italiana, per ogni opportuno interessamento.