ISOLA DEL GIGLIO – Sarà la Titan Micoperi, un consorzio composto da due ditte, una americana e una italiana, a rimuovere il relitto della Costa Concordia dalle acque dell’Isola del Giglio. “La protezione dell’ambiente avrà la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni – ha precisato Costa Crociere – una volta completata la rimozione, si provvederà alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina. Il piano – ha aggiunto la Compagnia – prevede anche misure per la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’isola del Giglio. La presenza del personale che lavorerà alle operazioni di rimozione non avrà conseguenze significative sulla ricettività estiva dell’isola”. La base operativa sarà infatti allestita fuori dall’isola, nei pressi di Civitavecchia, dove verranno raccolte apparecchiature e materiali necessari per gli interventi, in modo da evitare qualsiasi impatto sulle attività del porto turistico del Giglio. “Una volta riportato nelle condizioni di poter galleggiare – ha precisato Costa Crociere – il relitto sarà trainato in un porto italiano. Ogni altra decisione successiva riguardante il relitto sarà presa nel rispetto di quanto richiesto dalle autorità italiane.” I lavori dovrebbero iniziare a maggio e durare circa 12 mesi. Il presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, ha assicurato che la soluzione individuata per la rimozione della Costa Concordia è stata scelta perché ritenuta “la migliore per salvaguardare l’isola del Giglio e il suo ambiente marino” e restituire l’isola alla sua “vocazione turistica”. Intanto proseguirà sino a quando Titan Salvage e Micoperi non inizieranno i loro lavori il cosiddetto caretaking, che prevede la pulizia del fondale marino e il recupero di materiali e detriti usciti dalla nave in seguito all’incidente.
“Prendiamo atto della raccomandatione arrivata da Londra. Ciò che a noi interessa è che il progetto risponda ai requisiti contenuti nella nostra delibera di Consiglio e recepiti dal bando di gara e cioè che la nave venga rimossa intera, con il minor impatto ambientale possibile e con il rispetto della portualità e dell’attività economica dell’isola”. Lo afferma Sergio Ortelli sindaco di Isola del Giglio riguardo alla raccomandazione arrivata da Londra per il Consorzio di imprese Titan Micoperi. “Ciò che riteniamo indispensabile è che i lavori vengano eseguiti a regola d’arte e nei tempi massimi stabiliti dei 12 mesi in modo da tornare alla nostra normalità. E’ auspicabile adesso – conclude Ortelli – che la Toscana venga messa nelle condizioni di dare un contributo alle operazioni con il suo know how in termini di saperi e di logistica come nel caso di Livorno”.
Una raccomandazione, questa, che era giunta questa mattina anche da parte del Governatore della Toscana Enrico Rossi, che tramite il suo profilo facebook aveva affermato: “Qualunque sia la ditta scelta per la rimozione mi batterò perchè il lavoro di smantellamento o recupero resti in Toscana: per ragioni di giustizia, per ragioni ambientali e anche per buon senso, visto che il porto di Livorno è quello più vicino.”
Il progetto di recupero avrà un costo di circa 300 milioni di dollari. “Il nostro obiettivo – ha affermato Silvio Bartolotti manager della Micoperi – è fare in modo che, una volta finito il lavoro, sembri che all’isola non sia accaduto nulla.” Ovvero “la salvaguardia ambientale prima di tutto”.