GROSSETO – Tutto il procedimento sulla Costa Concordia è stato espletato dal gip Valeria Montesarchio con “indiscutibile professionalità” e con “altrettanto indiscutibili imparzialità, indipendenza ed autonomia”. Con queste parole, come riportato da una agenzia di stampa, il Tribunale di Grosseto replica alle critiche, mosse in primo luogo dalla locale Procura, ai provvedimenti disposti nei confronti di Francesco Schettino. A partire dalla sua scarcerazione, quattro giorni dopo la tragedia, la concessione dei domiciliari e, più di recente, il permesso di uscire per il pranzo di Pasqua a casa della sorella, che abita a pochi passi da lui. In tutte le occasioni il capo della procura grossetana, Francesco Verusio, aveva dichiarato il suo disappunto (”Non capisco e non condivido”, affermò).
Il Tribunale di Grosseto risponde ora con un intervento, indiretto ma esplicito, del presidente Michele Addimandi, che il 16 aprile ha scritto una lettera al presidente della Corte d’Appello di Firenze e per conoscenza a tutte le autorità coinvolte, procuratore Verusio compreso. Quattro pagine, di cui ha dato notizia l’edizione del Tg5 di stamane, e in cui Addimandi ricostruisce “l’impegno imponente” sostenuto da tutte le istituzioni dopo il naufragio del 13 gennaio e difende la gip Valeria Montesarchio, che mantiene il procedimento “nell’alveo procedurale previsto, nel quale è auspicabile che rimanga – puntualizza il presidente del Tribunale di Grosseto – senza che venga travalicato da e/o con iniziative di altra natura”.