GROSSETO – Non ci sono i presupposti per una bolla immobiliare. Ad affermarlo il direttore dell’Ance Mauro carri, che in una nota afferma: “Nonostante la difficile congiuntura per il settore e l’aumento della pressione fiscale in Italia il fabbisogno di casa è ancora elevato, con circa 330 mila nuove famiglie all’anno, e i prezzi sono tendenzialmente stabili. Sicuramente, l’introduzione dell’IMU sugli immobili, in sostituzione dell’ICI, peserà sui bilanci delle famiglie e delle imprese ma affermare che produrrà un crollo dei prezzi degli immobili appare non aderente alla realtà e alle caratteristiche del mercato immobiliare italiano.”
C’è comunque preoccupazione, per un settore che, negli ultimi anni, ha perso investimenti e produzione: “Sono ancora molto negativi i dati del settore delle costruzioni che – afferma l’Ance – nel quinquennio 2008/2012 avrà perso in termini di investimenti il 24,1%.” Nello stesso periodo i livelli produttivi della nuova edilizia abitativa si sono ridotti del 40,4%. In forte flessione anche i permessi per la costruzione di nuove abitazioni: dal 2006 al 2010, sono diminuiti del 53% passando da circa 306.000 abitazioni del picco del 2005 a circa 143.000 del 2010 e pertanto il flusso di nuove abitazioni che arriva sul mercato è in continua e progressiva diminuzione.