GROSSETO – I decreti sulle rinnovabili proposti dal Governo la settimana scorsa, rischiano di avere un impatto devastante sul settore, con un brusco stop agli investimenti nel territorio italiano. Sarà impossibile per famiglie e imprese avere certezza per i finanziamenti e, soprattutto, accesso al credito da parte delle banche. I testi contengono impedimenti burocratici e barriere agli investimenti che avrebbero l’effetto di fermare i successi realizzati in questi anni in termini di produzione di energia pulita e di nuova occupazione. Il risultato è che per gli impianti di piccola e piccolissima taglia, per quelli realizzati in sostituzione dell’eternit, per quelli realizzati dai piccoli Comuni, e per altre “buone pratiche” ci saranno penalizzazioni notevoli, drastiche e indiscriminate. Tagli, fino al 50% sugli incentivi, che rappresentano un rischio concreto al diffondersi della generazione distribuita nel nostro Paese e che fanno capire che il vero nemico di chi ha ideato questo Conto energia non è il costo in bolletta delle rinnovabili, bensì un modello di consumo energetico democratico e costruito dal basso.
“Il quinto conto energia in base al testo sottoposto all’autorità per l’energia per gli impianti fotovoltaici – sottolinea Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – penalizza fortemente il settore delle rinnovabili, incidendo in maniera negativa anche sui piccoli impianti, sulla sostituzione dell’amianto dai tetti. Con l’aumento della burocrazia e la difficoltà dell’accesso al credito rappresenterà anche per il nostro territorio, uno dei più vocati per la generazione distribuita e l’efficienza energetica, un gigantesco freno allo sviluppo della green economy e di una filiera che coinvolga cittadini, istituzioni e imprese, al fine di dare ossigeno in un momento di grande crisi. Legambiente chiede alle associazioni e alle istituzioni locali di manifestare con determinazione nei confronti del governo per questo provvedimento”.
A seguito dei decreti sulle rinnovabili sono a rischio numerosi posti di lavoro, anche in Maremma. Per fermare questo scenario e chiedere che i decreti siano cambiati attraverso un confronto vero con il mondo delle rinnovabili, Legambiente insieme ad associazioni e aziende del settore delle fonti pulite ha indetto una manifestazione proprio oggi a Roma davanti, a Montecitorio.