GAVORRANO – Continua il botta e risposta tra le due anime del centrosinistra che a Gavorrano è diviso da tempo tra coalizioni di maggioranza e di opposizione, tra le forze che hanno sostenuto la corsa elettorale vincente di Massimo Borghi alle ultime amministrative e quelle che hanno scelto un altro percorso. Centrosinistra diviso e sempre vicino allo scontro ormai da un paio di anni, una rottura che è tornata “molto” di attualità in queste settimane “tumultose” per il comune con la decadenza del sindaco per ineleggibilità, la certezza delle elezioni anticipate e il nuovo ruolo di traghettatrice affidato alla vicesindaco Elisabetta Iacomelli.
Tra le prime reazioni alla “benedizione” della prefettura alla giunta Iacomelli, la posizione di Sel con la netta chiusura al Partito Democratico e le critiche ai due consiglieri comunali e ai dirigenti democratici di Gavorrano. Una posizione che ha provocato l’immediata risposta da parte del Pd «rimasto sinceramente stupito» dalle dichiarazioni dei vendoliani locali che «cantano vittoria sul fatto che a Gavorrano sia stata interrotta anticipatamente la legislatura e che essa sarà guidata fino elle elezioni anticipate del 2013 dal Vicesindaco».
«Appare quantomeno patetico il tentativo di sminuire le figure dei nostri consiglieri comunali, Mondei e Querci, – dicono dal Pd – indicandoli come burattini manovrati da una nomenclatura di partito che agirebbe nell’ombra. Evidentemente questa visione ormai anacronistica della struttura di partito è l’unica che i rappresentanti gavorranesi di Sel riescono a concepire perché rimasti ancora ai tempi in cui facevano parte di una sinistra che alcuni hanno saputo rinnovare con la nascita del PD». Per i democratici i «messaggi» lanciati da Sel sullo stampa hanno soltanto lo scopo «di salvaguardare chi ha provocato questo disastro amministrativo a Gavorrano, prima rompendo la coalizione di maggioranza con l’espulsione immotivata e denigratoria del Vicesindaco, poi non sapendo gestire l’eleggibilità del Sindaco». Una questione quella della ineleggibilità sulla quale sono state spese «fiumi di menzogne» e che secondo il Pd avrebbe provocato «anche un forte dispendio di energia sottratta all’impegno di governo».
Ma la stoccata più dura il Pd la riserva a questi primi nove mesi di amministrazione. «In questa legislatura si è solo “tirato a campare” aggiustando il bilancio esclusivamente con le tasse, il raddoppio dell’addizionale IRPEF e la nuova tassa di soggiorno» due scelte che i cittadini «non scorderanno facilmente».
«I problemi conseguenti e il modo in cui è stato amministrato Gavorrano hanno evidenziato come la maggioranza sia stata priva di idee e senza doti progettuali capaci di attrarre finanziamenti al di fuori del bilancio comunale». I progetti che sono stati portati avanti sono «interventi progettati e spesso finanziati nell’era preborghiana» come il centro storico di Giuncarico, Ravi Marchi e altri.
In questo clima appare difficile parlare di centrosinistra unito e dialogo tra maggioranza e opposizione anche se il Pd vorrebbe provarci: «nonostante le calunnie ricevute, noi non ci daremo per vinti nella prospettiva di sereno percorso politico-amministrativo per il bene di Gavorrano».