GROSSETO – È un quadro negativo quello emerge dai dati sulla congiunutra economica del 2011 e sulle previsioni per il 2012. Le cifre presentate dal presidente della Camera di Commercio Giovanni Lamioni e elaborate dall’Osservatorio Economico del COAP in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne di Roma, mettono in evidenza lo stato di recessione della economia della provincia di Grosseto.
Maremma in recessione dunque per un semestre, il secondo del 2011, che per la prima volta nella storia recente, parliamo degli ultimi decenni, registra una contrazione rispetto al primo semestre sia nella produzione che nel fatturato. Le imprese maremmane non hanno beneficiato di quello che viene definito effetto “secondo semestre” che in provincia di Grosseto significa un plusvalore legato per esempio ai flussi turistici estivi che mettoni in moto un meccanismo virtuoso, assente in parte o del tutto nel 2011.
«Il Pil ha fatto registrare un contrazione del 2% – ha detto Lamioni – a fronte di una media che negli ultimi 15 anni aveva fatto segnare il 4,1% di crescita annua: un periodo che aveva visto Grosseto tra le prime province d’Italia per sviluppo».
«I dati, su tutti -28,7% per la produzione e – 24,5% per il fatturato, mostrano – ha aggiunto Lamioni come ci sia un blocco strutturale che impedisce la crescita nella nostra provincia». Ma la situazione non dipende solo da fattori locali. La crisi italiana ed europea ha inciso notevolmente e per uscire dal tunnel c’è bisongo di rilanciare le imprese. Tre le misur che potrebbero dare ossigeno lo “sblocco” dei crediti che le aziende vantano nei confronti della pubblica ammnistrazione: circa 70 miliardi di euro che entrerebbro nelle casse della imprese italiane.
A livello locale sono tre le linee dettate da Lamioni per difendersi dalla cirsi e tentare il rilancio: «proteggere il settore delle costruzioni, che per anni ha rappresentato il comparto di sviluppo del territorio e che ha sofferto più di altri il momento di crisi; investire nel turismo per sfruttare meglio le potenzialità della Maremma e allungare fino anche a dieci mesi all’anno il periodo turistico; sostenere l’agricoltura perché insieme all’edilizia è il settore più in sofferenza e che può rappresentare per la provincia un’opportunità di crescita legata per esempio anche al settore agroalimentare».
Anche sul fronte del rapporto tra impresa e credito ci sarà da lavorare. In questo senso il presidente Lamioni ha chiesto un maggiora impegno da parte delle banche per finanziare il sistema produttivo maremmano. In questo contesto ampiamente negativo qualche indicazione positiva arriva dall’occupazione: è aumentata la quota delle imprese che hanno ampliato la base occupazionale soprattutto facendo leva sui lavoratori atipici: il saldo degli occupati fissi segna il -2,2% mentre quello degli “atipici” + 5,8%.
Non va meglio per quanto riguarda il futuro e le previsioni per il primo semestre del 2012: dalla indagine condotta sulle imprese appare infatti un quadro di forte incertezza su quello che sarà l’andamento di produzione e fatturato.
(nel nostro album le immagini dell’incontro di presentazione dei dati sulla congiuntura economica, cliccare sulle singole foto per ingrandire le immagini)
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