GAVORRANO – Prosegue l’iniziativa de ilgiunco.net dedicata alla politica locale. Sulle nostre pagine questa volta a parlare è Francesca Mondei (nella foto), capogruppo di “Insieme per Gavorrano”. Francesca Mondei è stata candidata a sindaco alle ultime elezioni amministrative. Nella legislatura precedente era stata eletta in consiglio comunale come rappresentante del Pd nella coalizione di centrosinistra e per alcuni mesi ha ricoperto anche il ruolo di capogruppo di maggioranza.
Nove mesi fa la candidatura a sindaco per la lista “Insieme per Gavorrano”. Che esperienza è stata?
«E’ stata indubbiamente un’esperienza straordinaria, risultato della grande volontà di moltissime persone, che è stata l’elemento che mi ha spinto ad accettare la candidatura nonostante la consapevolezza della giovane età e delle difficoltà che ci aspettavano. Un’esperienza che ha dato luogo ad una profonda crescita per l’impegno politico e amministrativo che ha comportato. Senza dubbio estremamente appagante sul piano del contatto e del rapporto creato con migliaia di persone attraverso le assemblee, gli incontri e i colloqui con attivisti ed elettori.
Ho iniziato quel percorso con la volontà di mantenere al centro del dibattito le proposte concrete per il nostro territorio e per i nostri cittadini, esulando da contrapposizioni personalistiche; e ho mantenuto fedelmente e costantemente questo proposito, nonostante il confronto sia sceso sulla diatriba personalistica in varie occasioni, anche scadendo su attacchi personali di vario ingegno. Non siamo stati premiati dalla consultazione elettorale, ma come dissi a suo tempo, è stata una meravigliosa avventura grazie a tutte le persone che mi hanno seguito e sostenuto giorno dopo giorno».
Che cosa è per lei e come lo vive il suo impegno in politica?
«Ho sempre interpretato la politica come impegno al servizio dei cittadini per la ricerca ed il perseguimento del bene comune, a maggior ragione in un momento di grave crisi economica e sociale come quello che stiamo attraversando.
Ritengo che la buona politica debba tenere stretta la relazione tra il dire e il fare: i valori che si assumono, i progetti che si costruiscono, le attuazioni che di essi si riesce a realizzare.
Personalmente vivo l’impegno politico con passione ed estremo senso di responsabilità, basandomi sul confronto sobrio e costante, fondato sul pluralismo come ricchezza e sul rapporto con la gente, con gli interessi dei cittadini al centro del dibattito e la buona politica come valore fondamentale delle mie scelte; lavorando per superare la politica individualista e personalistica che stritola la nostra società».
Un impegno il suo come capogruppo, quali sono i temi principali che lei ha voluto portare all’attenzione del consiglio?
«In Consiglio mi sono impegnata a promuovere un’opposizione costruttiva, appoggiando le proposte condivise, opponendomi alle scelte che abbiamo ritenuto inopportune e sottoponendo all’attenzione dell’assemblea temi che abbiamo ritenuto di interesse per il nostro Comune.
Fra questi, quello che ha suscitato maggior dibattito, anche fra l’opinione pubblica, è stato il sostegno all’attuazione dell’accordo di programma del 2009 sul trasferimento del distretto sanitario di Gavorrano presso gli ex Bagnetti, allo scopo di offrire ai nostri cittadini un servizio sanitario specialistico ed efficiente, sfruttando l’impegno assunto della Asl a sostenere interamente la spesa di realizzazione del progetto. Purtroppo l’Amministrazione non condivide questa scelta e, stando alle dichiarazioni sui media, sta lavorando alla revisione dello stesso Accordo, concedendo alla Asl il pressoché totale disimpegno di spesa a disposizione di Gavorrano. Una questione su cui continueremo a lavorare, affiancandola a quella, anch’essa già sollevata, della volontà della Giunta di dare luogo allo spostamento del palazzo Comunale a costi esorbitanti. Un’operazione che priverebbe la possibilità di investimento in tutto il territorio comunale per gli anni avvenire.
Oltre a questo abbiamo sottoposto all’attenzione del Consiglio altre proposte concrete quale ad esempio la costituzione di un consorzio unico delle strade vicinali che avrebbe consentito di provvedere alla ricostruzione, alla sistemazione ed alla manutenzione delle strade vicinali; dando così soluzione al problema annoso della viabilità rurale nell’ambito di una realtà agricola e turistica che, pur nella crisi attuale, contribuisce all’occupazione, al reddito, alla bellezza ed alla cura del nostro territorio».
In queste ultime settimane il Partito Democratico e in particolare lei ha aderito in modo convinto alla campagna per i diritti alla cittadinanza “L’Italia sono anch’io”. Perché la ritiene una scelta così importante, visto che ha presentato anche una mozione a sostengo di questa iniziativa nazionale?
«La mozione presentata al Consiglio Comunale di Gavorrano ha il fine di promuovere anche nel nostro territorio l’adesione ad una battaglia di civiltà, per il riconoscimento del diritto di cittadinanza e per una vera uguaglianza, una campagna sociale che ha acceso il dibattito culturale risvegliando le coscienze in tutta Italia.
L’obiettivo non è dare la cittadinanza indistintamente a tutti, ma promuovere un’effettiva uguaglianza tra italiani e persone di origine straniera che vivono stabilmente in Italia o che nascono e crescono nel nostro Paese.
Riteniamo che riconoscere fin da subito il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia, senza che siano condannati a sentirsi ‘ospiti’ nel Paese di nascita nel quale crescono, sia segno irrinunciabile di giustizia sociale».
Volendo tracciare un bilancio della sua attività, come giudica questi primi nove mesi?
«Posso dire che il lavoro svolto in questi mesi è stato all’insegna del costante confronto con la coalizione e con il gruppo di persone candidate in lista con me alle ultime elezioni. E’ stato un lavoro condiviso, tanto quello promosso in Consiglio comunale, così come quello politico, nell’ambito del quale abbiamo promosso iniziative pubbliche sui temi dell’autostrada tirrenica, della manovra finanziaria, della proposta dell’Amministrazione di spostare il palazzo Comunale agli ex Bagnetti. Il nostro operato si è basato sulla consapevolezza che Gavorrano è un Comune ricco di possibilità da sfruttare e di ricchezze da valorizzare ed è una Gavorrano che necessita di essere unita e solidale».
Come sono i rapporti con la maggioranza e con le altre opposizioni?
«Ci siamo resi disponibili al dialogo ed al confronto fin dall’inizio, tanto nel confronti della maggioranza così come delle altre forze di opposizione. Riteniamo che sia necessario un dibattito costante affinché si possa dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini e del territorio, senza l’assunzione di posizioni preconcette e precostituite.
Non sempre i toni si sono mantenuti conformi a questa impostazione, soprattutto fino a qualche mese fa, ma abbiamo portato avanti con tenacia l’impegno assunto fin dai tempi della campagna elettorale operando con un costante atteggiamento di distensione, riconoscendo l’impegno di ciascuno al governo del territorio. Un lavoro testimoniato anche dalle posizioni assunte in Consiglio in relazione alle proposte presentate, pur con necessarie eccezioni sulle delibere di raddoppio dell’IRPEF e di bilancio, per la totale assenza di una linea di governo del territorio».
Cosa si aspettia dal futuro delle legislatura?
«Difficile dirlo, é un momento di incertezza generale. Restiamo in attesa di comunicazioni ufficiali per sapere quale sarà il futuro prossimo del Comune. L’importante è che questa vicenda si concluda al più presto e che Gavorrano abbia finalmente stabilità di governo. Noi continueremo a portare avanti il nostro impegno dando il necessario apporto costruttivo».