GROSSETO – Il tema della riorganizzazione scolastica del primo ciclo nel comune capoluogo torna in Consiglio provinciale. Nella seduta odierna (ieri per chi legge ndr) è stata approvata a maggioranza una delibera che prevede l’istituzione da parte della Provincia, in accordo con il Comune di Grosseto, di un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti del mondo della scuola, in vista della definizione della nuova rete scolastica 2013-2014, che verrà votata a novembre. La delibera detta gli indirizzi in materia di verticalizzazioni.
“La Provincia – dichiara Cinzia Tacconi, assessore provinciale alla pubblica Istruzione – istituisce un tavolo permanente di confronto, per giungere ad una soluzione realmente condivisa con tutti i soggetti del mondo della scuola, sulla questione delle verticalizzazioni, ovvero sul passaggio dalle Direzioni didattiche e Autonomie delle scuole medie, all’aggregazione di scuole materne, elementari e medie previsto dalla Riforma. Il valore più grande delle verticalizzazioni è quello di garantire continuità didattica agli studenti. E questo sarà, quindi, il nostro principale obiettivo. Pur riconoscendo l’importante lavoro svolto dai dirigenti scolastici nel redigere la proposta recepita dalle Istituzioni (Provincia e Comune Capoluogo), per la costituzione dei comprensivi a Grosseto, si riscontrano, nell’attuazione pratica, quelle criticità segnalate da organizzazioni sindacali, dirigenti scolastici, gruppi di insegnanti e famiglie. Il Tavolo ci consentirà di riunire tutti questi soggetti per approfondire la discussione e arrivare, possibilmente, ad una nuova proposta condivisa, da approvare il prossimo 15 novembre, che ci auguriamo sia migliorativa rispetto all’organizzazione attuale e dia senso reale alla continuità didattica”.
Al Tavolo parteciperanno Provincia e Comune di Grosseto, organizzazioni sindacali, l’Ufficio scolastico provinciale; istituzioni scolastiche, dirigenti e organi collegiali dei docenti, personale Ata, genitori.
“Le proposte – chiarisce Cinzia Tacconi – dovranno essere coerenti con gli indirizzi indicati dalla Provincia in tema di verticalizzazioni. Innanzi tutto, il limite di 1000 studenti, potrà intendersi come obiettivo da rispettare mediamente sul territorio e non necessariamente per singola Istituzione. Per garantire la continuità didattica agli alunni dovranno, inoltre, essere valutati contemporaneamente più fattori: dimensione e capacità di accoglienza dei plessi scolastici esistenti; tempi di percorrenza, vicinanza nel quartiere o zona limitrofa; possibilità all’interno di ogni istituto comprensivo di percorsi formativi a tempo pieno e a tempo normale; analisi storica dei flussi di iscrizione dalla scuola primaria alla scuola media di primo grado, a testimonianza delle consuetudini consolidate delle famiglie. Infine dovranno essere minimizzati gli effetti negativi di eventuali trasferimenti derivanti dalla verticalizzazione sul personale docente e non docente.”