GAVORRANO – Primo giorno senza sindaco a Gavorrano: la decadenza di Massimo Borghi per ineleggibilità ha aperto una nuova fase amministrativa con il vicesindaco Elisabetta Iacomelli che di fatto acquisisce i tutti i poteri del primo cittadino mettendosi alla guida del comune e al vertice di quella è stata fino a due giorni fa la giunta Borghi. Primo giorno senza sindaco e prime reazioni dal mondo politico locale. A parlare sono i rappresentanti della minoranza in consiglio comunale e in particolare i tre capigruppo d’opposizione: Francesca Mondei, Jurij Di Massa e Ester Tutini.
Francesca Mondei, capogruppo di Insieme per Gavorrano, avrebbe gradito un maggior coinvolgimento dei consiglieri comunali sopratutto sull’aspetto della comunicazione rispetto a quello che stava accadendo. «Ci chiediamo – ha osservato la Mondei – se debba esserci una pronuncia che chiarisca la situazione del Comune di Gavorrano da parte degli organi istituzionali preposti, al di là della conferenza stampa. Purtroppo il Consiglio Comunale è sempre stato tenuto all’oscuro di questa vicenda che, riguardando la posizione di Massimo Borghi, Sindaco di Gavorrano, richiama automaticamentre le sorti dell’amministrazione Comunale. Le informazioni di volta in volta ci sono arrivate soltanto dai giornali, con la conseguente difficoltà anche a dare risposta alle incalzanti domande dei cittadini. Probabilmente sarebbe stato opportuno un incontro con i Consiglieri, quali rappresentanti dei cittadini in Consiglio Comunale, per consentire una conoscenza precisa della situazione».
«Questo clima di incertezza – ha aggiunto la Mondei (nella foto a fianco) – non ci stupisce, nonostante la nostra decisione di non esercitare alcuna azione sul problema ineleggibilità. Era stato ampiamente previsto fin dai tempi della campagna elettorale quando Borghi, sostenendo che nessun vizio metteva in discussione la validità della sua partecipazione alle elezioni, minacciava querele verso coloro che rispondevano alle domande degli elettori confermando la sussistenza del problema che lo coinvolgeva.Dispiace umanamente per Borghi, ma la legge è uguale per tutti. La nostra attenzione continua ad essere volta alla grave situazione in cui verte il nostro Comune, della quale sono soprattutto i cittadini a fare le spese».
Jurij Di Massa (nella foto a fianco), capogruppo del centrodestra, ha messo in evidenza come la richiesta di dimissioni avanzata a fine gennaio dal suo gruppo politico avrebbe potuto evitare questa situazione. «Abbiamo perso un’altra occasione – ha detto Di Massa –. Noi a fine gennaio avevamo chiesto le dimissioni al sindaco, lo avevamo fatto da un punto di vista tecnico e non politico: se il sindaco si fosse dimesso allora (dopo il rinvio dell’udienza il 24 gennaio scorso, ndr) saremmo potuti tornare alle urne già nel 2012, tra pochi mesi. Invece questo incaponimento assurdo ci costringe a perdere un altro anno di vita amministrativa. Da quattro anni a Gavorrano c’è una situazione intollerabile ed è di responsabilità della sinistra: quando la gente capirà non sarà mai troppo tardi. I cittadini sono costretti a subire i disagi per l’incapacità di ragionare della sinistra».
Ester Tutini (nella foto a fianco), capogruppo di Gavorrano Democratica, auspica che venga scongiurata definitivamente la possibilità di un nuovo commissariamento. «Sin dall’inizio della legislatura – ha detto Ester Tutini – ci siamo messi a disposizione per il bene della comunità di Gavorrano. Abbiamo atteso la decisione della magistrtura. Quello che è successo in parte ce lo aspettavamo. Certo che in questo momento pensare ad un commissariamento sarebbe deleterio per il nostro territorio. Se rimarrà a governare il vicesindaco con la giunta noi, come abbiamo sempre fatto, continueremo a dare il nostro apporto costruttivo».