di Daniele Reali
GAVORRANO – Massimo Borghi non è più sindaco di Gavorrano. Dopo la notifica della sentenza di secondo grado che rende esecutiva quella emessa dal tribunale di Grosseto il 15 settembre scorso, Massimo Borghi è decaduto dalla carica di sindaco e già questa mattina ha chiesto il reintegro immediato nel suo posto di lavoro ai servizi demografici del comune di Gavorrano.
«Ho scelto di chiedere il reintegro immediato a lavoro con un gesto di trasparenza, un gesto che ritengo doveroso dal momento della notifica della sentenza della Corte d’Appello che non voglio commentare. Una cosa però la voglio dire: da oggi finisce la caccia all’uomo visto che non sono più sindaco».
Un caso quello della ineleggibilità di Borghi unico nel suo genere. «Ho fatto un errore, un errore burocratico, sono stato il primo a dirlo. In Italia è l’unico caso e per questo dal giorno della notifica (lunedì 5 marzo, ndr) abbiamo aspettato qualche giorno per capire bene la situazione».
Borghi non ha voluto parlare della vicenda giudiziaria se non portando ad esempio situazioni anomale che si sono verificate in tre regioni italiane e che sono state “sanate”: «non si capisce perché quello che vale per i presidenti di regione non possa valere per il sindaco di Gavorrano» ha detto. Sul fronte della sua azione amministrativa ha voluto mettere in evidenza e tranquillizzare i cittadini: «tutti gli atti che sono stati compiuti dalla mia amministrazione sono legittimi e su questo aspetto vorrei riferirmi in particolare a qualche consigliere che già questa mattina era in comune alla ricerca degli atti che abbiamo varato negli ultimi 15 giorni. Questo modo di fare politica non mi piace e questa è una politica senza testa e senza mente».
Una stoccata alla minoranza per aprire anche la discussione politica sul futuro di Borghi a Gavorrano. «Se la coalizione che mi ha sostenuto fino ad oggi vorrà, io sarò disponibile a candidarmi nel 2013. Io non mi arrendo anche perché anche in questi giorni ho sentito il calore e la fiducia dei cittadini. Se i gavorranesi vorranno un sindaco libero, io sono a disposizione, saranno loro come sempre a decidere». Alle parole di Borghi hanno fatto eco quelle del capogruppo Mauro Giusti e degli altri componenti della giunta e della coalizione: la voce è stata unanime, «Borghi sarà il candidato del centrosinistra gavorranese anche per la prossima legislatura».
Ma che cosa succederà fino al 2013 e fino alla data delle elezioni anticipate? Dalla maggioranza non ci sono dubbi. Da oggi Elisabetta Iacomelli – hanno più volte ribadito Borghi e gli altri rappresentanti della maggioranza – prende le redini del comune e guiderà la giunta comunale come vicesindaco. Insieme a lei ci saranno gli altri assessori già nominati: Alessio Murzi, Nicola Menale e Gianfranco Mazzi. Le deleghe che erano in capo a Borghi saranno distribuite tra i quattro membri della “nuova” giunta e non ci sarà la possibilità di nominare nessun altro assessore. Solidarietà è stata espressa a Borghi da tutti i membri della sua maggioranza che hanno ricordato il lavoro svolto a fianco dell’ormai ex-sindaco di Gavorrano. «Il lavoro sarà portato avanti dalla giunta – ha detto Borghi -. In questi nove mesi abbiamo lavorato molto e abbiamo già programmato per il futuro. Fino al 2013 potremmo realizzare anche fino al 50% del nostro programma».
Da domani Borghi non ricoprirà più la carica di sindaco, ma, come ribadito da tutti dentro la maggioranza, rimarrà il leader del centrosinistra gavorrnaese: dal Comitato Cittadino Gente Comune è nata l’iniziativa per raccogliere fondi con una semplice «autotassazione» per sostenere le spese legali di Borghi. «La battaglia legale andrà comunque avanti – ha spiegato Borghi – tanto che i legali stanno già lavorando al ricorso i Cassazione».