GROSSETO – Le donne dell’Italia dei Valori prendono posizione su quella pratica che viene definita “Dimissioni in bianco” e che spesso colpisce le lavoratrici italiane. Consiste nel far firmare anticipatamente le dimissioni al momento dell’ingresso in azienda.
«La pratica delle “dimissioni in bianco” – spiega Annamaria Carbone, consigliere provinciale Idv -, che è molto più frequente di quanto si potrebbe pensare, chiaramente colpisce sia uomini che donne, ma sono queste ultime a subirne le maggiori conseguenze negando loro, in pratica, il diritto alla maternità. La crisi perdurante, poi, ha aggravato la situazione delle imprese e ha fatto, purtroppo, aumentare il ricorso a questi escamotage illegali, soprattutto nella piccola e media impresa».
«Nell’avvicinarsi del 8 marzo, festa della donna, noi donne IDV di Grosseto – spiega la Carbone – desideriamo porre l’attenzione sul mondo del lavoro visto dalla parte delle donne, non per una vana competizione con l’altro genere, ma per far si che non si dimentichino le difficoltà che il mondo femminile è chiamato, ogni giorno di più, ad affrontare. Sono le donne ad essere le più colpite in momenti di grave crisi, come quelli che stiamo vivendo, infatti: sono le prime ad essere estromesse dal sistema produttivo; sono costrette ad accettare situazioni di lavoro peggiori e a percepire salari che, a parità di mansioni, sono sempre inferiori di quelli dei colleghi maschi di circa il 20%; sono le più penalizzate dalla diminuzione (o dalla mancanza) di servizi di cura per la prima infanzia e/o per la non autosufficienza (asili, case di cura, assistenze domiciliari, ecc.) infatti sono le donne, categoria economicamente più debole, a rientrare in casa, o a non uscire per niente, per farsi carico del lavoro domestico, della cura dei bambini e magari dell’assistenza di un anziano o di un malato. L’unico welfare è quello familiare ed è quasi esclusivamente a carico del mondo femminile».
«In questo contesto – conclude la Carbone – è chiaro che il fenomeno delle “dimissioni in bianco” è solo una piccola parte del problema; ma poiché la risoluzione degli altri aspetti presupporrebbe la fine della crisi o l’impegno di investimenti, non possibili al momento, chiediamo ai nostri legislatori di porre fine almeno a questo abuso contro lo stato di diritto la cui soppressione non avrebbe alcun onere economico per la collettività.
Nell’attesa di ciò che la Fornero, Ministra del Lavoro e delle Pari Opportunità, già da più parti sollecitata, vorrà decidere in proposito, noi donne dell’IDV della Provincia di Grosseto chiediamo, nel caso la Ministra non dovesse dare risposte adeguate al problema, che le nostre Amministrazioni Locali (Provincia e Comuni) adottino almeno, come già fatto da altre Amministrazioni, la clausola di obbligatorietà di “dimissioni con data certificata” nei bandi e nelle gare Pubbliche».