FIRENZE – Si è svolto da mercoledì a venerdì a Firenze, presso la Stazione di Confine in via Attavante 5, il primo seminario transnazionale che ha coinvolto 17 partner provenienti da 5 Paesi europei, coordinati dalla Sds Colline Metallifere, con il fondamentale sostegno di Uncem Toscana, Esprit e Accademia europea di Firenze. Presentato ad aprile scorso, il progetto Co.Re è stato giudicato il migliore fra quelli pervenuti per estensione e qualità delle azioni da mettere in campo ed è l’unico in Italia nel suo genere. Co-finanziato dalla Commissione Europea – DG Occupazione, affari sociali ed inclusione, nell’ambito del programma “European Global adjustment Fund”, “Co.Re.” è un progetto pilota volto a sperimentare un modello innovativo di governance delle politiche per l’inclusione socio-lavorativa di persone che vivono in condizione di svantaggio, basato sui processi partecipativi reali tra diversi attori locali: istituzioni, terzo settore, mondo dell’impresa.
L’idea portante del progetto è che la partecipazione e l’attivazione di tali stakeholders in un “patto di comunità” rappresentino fattori chiave per lo sviluppo economico, sociale ed umano duraturo e sostenibile. In particolare, le azioni del progetto si rivolgono ai giovani che intendono entrare nel mercato del lavoro ma non trovano le opportunità per rendersi autonomi. Nella pratica si tratta di offrire gli strumenti necessari per sostenere la creatività giovanile come l’orientamento, la formazione, i programmi di educazione, accesso al credito su misura o sovvenzioni e finanziamenti per iniziative auto-imprenditoriali.
“Un progetto ambizioso – ha dichiarato Oreste Giurlani, Presidente di Uncem Toscana – che punta al dialogo con le altre realtà giovanili europee per discutere e confrontarsi sulla situazione di criticità in cui versa attualmente il mondo dell’occupazione giovanile. Insieme vogliamo trovare nuove soluzioni ed opportunità da intraprendere nei diversi contesti locali, per incentivare l’inclusione socio-economica delle nuove generazioni e aiutarle nel loro processo di crescita e autonomizzazione”.