MASSA MARITTIMA – L’assessore all’urbanistica del comune di Massa Marittima Daniele Morandi commenta la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale sul progetto “Ex Agraria”.
«Dopo la sentenza della terza sezione del TAR della Toscana in merito al ricorso presentato su atti amministrativi del Comune di Massa Marittima – scrive l’assessore Morandi – attinenti il così detto “Progetto Agraria”, i soccombenti provano a prendere una scorciatoia per tirar fuori le gambe dal pasticcio. Affermano incautamente, che le loro ragioni restano intatte giacché il tribunale non le ha valutate, si è fermato prima, ha deciso che il ricorso non è ammissibile, che chi lo ha presentato non aveva titolo per farlo. Non pare che possano avere motivo per stare allegri».
«La motivazione della sentenza – aggiunge Morandi -, tra le possibili, è quella che meglio evidenzia una nuova patologia della convivenza che induce le parti della società, per motivi ideologici talvolta inconfessati, spesso negati, ad opporsi con ogni mezzo alle scelte legittimamente fatte da istituzioni rappresentative. E non importa se la battaglia provoca disastri, se a pagare sono anche cittadini incolpevoli, non importa se chi provoca lo scontro non ha titolo a farlo. Ciò che conta, per chi ha portato avanti questo tipo di azioni, non è l’interesse pubblico, quanto l’annientamento dell’avversario, il desiderio di far prevalere la propria posizione».
«Allora – conclude Morandi -, a fronte di questi eventi, in una società carente di sufficienti anticorpi utili ad evitare l’insorgere di questa malattia, è necessario lavorare sugli effetti negativi prodotti, al fine di ridurre il danno. Ovvero, nel caso specifico, si rende necessario valutare la possibilità di chiedere un risarcimento per quanto la comunità ha patito a causa di un’azione condotta, come deliberato dal TAR, senza legittimo motivo. Non si tratta di cercare una sciocca vendetta ma di reclamare con fermezza una giustizia compensativa».