di Daniele Reali
GAVORRANO – La Corte d’Appello di Firenze non scrive la parola fine sulla vicenda legata alla presunta ineleggibilità di Massimo Borghi. Nell’udienza di oggi, convocata dopo il rinvio dello scorso 24 gennaio, i giudici non sono entrati nel merito della questione e hanno dichiarato «l’improcedibilità dell’appello, compensando le spese in giudizio».
Nessuna conferma e nessun ribaltamento dunque della sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Grosseto e “caso ineleggibilità” che rimane aperto e destinato ad andare avanti per mesi.
«Tutti i giochi sono aperti – ha osservato Michele Giarrusso, avvocato della Fondazione Caponnetto e uno dei legali del collegio difensivo di Borghi -. I giudici hanno deciso per l’improcedibilità dell’appello per un punto controverso che noi abbiamo contestato e che riguarda la normativa procedurale, normativa che è cambiata nel mese di settembre. Ho già ricevuto il mandato dal sindaco di ricorrere in Corte di Cassazione. Naturalmente dovremmo aspettare che siano depositate le motivazioni e che la sentenza venga notificata per poi presentare il ricorso ».
Ma che cosa potrà succedere in Cassazione. Tutti gli scenari sono aperti. «La Cassazione – ha aggiunto Giarrusso – può decidere di rinviare il procedimento in appello, può decidere di confermare la decisione della Corte di Firenze» e quindi terminare il procedimento a sfavore di Borghi oppure «può entrare anche nel merito delle sentenza di primo grado e dare ragione al sindaco».
Sui tempi l’avvocato non si è voluto esprimere anche se ha parlato di alcuni mesi. «Rimane una procedura con canale preferenziale» ha detto, ma non ci sono tempi certi sopratutto se il procedimento fosse rimandato in appello per la seconda volta.
Decisione rimandata e nessun effetto sul proseguo dell’amministrazione Borghi. Il sindaco ha già fatto sapere che domani mattina sarà nuovamente in comune «a disposizione dell’intera comunità gavorranese».