GROSSETO – Avanti con fermezza nell’attuazione del Piano provinciale che consentirà di gestire in modo efficiente il ciclo integrato. È la posizione espressa dalla Direzione comunale del Pd, che giovedì scorso si è riunita per discutere un documento d’indirizzo che tiene conto delle diverse questioni sul tavolo: avvio dei collaudi funzionali all’impianto delle Strillaie, gara per individuare il gestore unico nell’area vasta Toscana sud e blocco dell’inceneritore di Scarlino.
«I collaudi dell’impianto delle Strillaie – spiega il segretario del Pd grossetano, Roberto Panfi (nella foto) – dovrebbero concludersi al massimo entro aprile. Questo significa che finalmente avremo a disposizione un impianto centrale rispetto all’intero Piano provinciale dei rifiuti, che entro fine anno sarà in grado di lavorare a pieno regime, producendo Cdr e Compost per l’agricoltura, ma anche recuperando materiali ferrosi e vetro da avviare agli impianti di riciclaggio. Con il documento approvato giovedì, abbiamo proposto di valutare anche due nuove ipotesi: la realizzazione di un digestore anaerobico per produrre biogas da bruciare per produrre energia e il dissotterramento dei rifiuti stoccati nella discarica per processarli nell’adiacente impianto, recuperando così spazi per lo stoccaggio dei materiali di risulta dalle lavorazioni (20% circa dell’Rsu in ingresso) che è previsto vengano inviati alla discarica di Cannicci. Queste due novità – spiega Panfi – potrebbero avere un impatto positivo sulla tariffa che copre i costi del ciclo integrato dei rifiuti, riducendone il peso per i cittadini. Naturalmente ne va valutata la fattibilità, dopodiché andrebbero inserite nel Piano interprovinciale di area vasta.
È evidente – aggiunge il segretario comunale del Pd – che il nostro obiettivo è arrivare al 65% di quota di raccolta differenziata (l’obiettivo di recupero dei materiali dell’Unione europea è del 50% entro il 2020), come prevede il bando che entro il 2013 individuerà il gestore unico nell’Area vasta Toscana Sud. La produzione di Cdr, d’altra parte, non è in contrasto con questo obiettivo, come dimostra la legislazione comunitaria e nazionale di settore.
Infine – conclude Panfi – la Direzione comunale ha manifestato la propria preoccupazione per il blocco amministrativo dell’attività dell’inceneritore di Scarlino, che a nostro avviso è l’impianto di destinazione naturale del Cdr prodotto alle Strillaie perché ne abbatterebbe i costi di smaltimento. Per questo auspichiamo che gli organi istituzionali possano riconsiderare la procedura, anche tenendo conto che l’azienda ha intenzione di chiedere una nuova procedura di Via per ottenere una nuova Aia».