GAVORRANO – Di Massa non porge l’altra guancia e risponde alle critiche arrivate nei suoi confronti dal Centrosinistra Gavorranese nei giorni scorsi. Le frasi contenute nella lettera della coalizione di maggioranza non sono andate giù al capogruppo del centrodestra tanto che proprio Di Massa ha definito la nota stampa del Centrosinistra «piena di banali menzogne» scritte e concepite con la consapevolezza di mentire.
Ma oltre al merito, Di Massa contesta anche il modo con cui le dichiarazioni sono state inviate alla stampa: il comunicato è firmato “Centrosinistra Gavorranese” «che, non essendo né partito e neppure associazione – scrive Di Massa -, non si sa bene chi sia».
Di Massa ricorda che «l’anonimato è espressione di cultura mafiosa» e riferendosi alla lettera della maggioranza parla di «un’accozzaglia di falsità». In particolare il capogruppo precisa punto per punto tutte quelle affermazioni che sarebbero lontane dal vero a cominciare per esempio dalla presentazione di interrogazioni, interpellanze e mozioni che sono state inviate al sindaco e alla stampa per trasparenza come vuole la democrazia. Anche sulla presentazione del programma elettorale Di Massa smentisce le dichiarazioni del centosinistra affermando che «il programma della nostra lista è stato regolarmente presentato e distribuito in manifestazioni pubbliche, sul web e affisso all’albo del Comune come richiesto dalla legge elettorale».
«Squallidamente falsa – aggiunge Di Massa elencando le frasi “contestate” – e già oggetto di argomentazione in sede di Consiglio, la questione della mia mancata partecipazione alla conferenza relativa alle modifiche statutarie; ignobile l’attribuzione di una “feroce posizione razzista” in merito alle coppie di fatto, è agli atti del consiglio la mia dichiarazione di voto favorevole all’introduzione del registro, in caso di inserimento di due modifiche finalizzate a garantire espressa preferenza alle coppie con figli nell’assegnazione delle case popolari».
Ma Di Massa non si limita soltanto a rispondere alle critiche e rilancia parlando ironicamente delle «perle di saggezza» della giunta Borghi, «che danneggiano tutti i cittadini di Gavorrano: raddoppio dell’addizionale IRPEF (unico Comune nella provincia di Grosseto); trasferimento del palazzo comunale da Gavorrano ai bagnetti con costi ultramilionari; marginalizzazione del Comune di Gavorrano nel consesso dei comuni collinari e depotenziamento del Parco Minerario; per trascurare il triennio di immobilismo al quale è stata condannata la nostra città solamente per una lotta di potere interna alla sinistra. Il tutto aggravato dall’incredibile vicenda dell’ineleggibilità del Sindaco attuale che il 20 aprile 2011 a tal proposito diceva: “E’ tutto in regola, non ho dubbi, e chi sostiene il contrario sbaglia”».
«Se a Gavorrano non si fa manutenzione delle strade, della pubblica illuminazione, del patrimonio pubblico in genere, manca spesso l’acqua, ci sono fogne a cielo aperto, non c’è sicurezza nelle frazioni, il tasso di tossicodipendenza è il più alto della provincia, quello di disoccupazione giovanile e di criminalità svetta nelle classifiche provinciali, tutto ciò non è colpa del governo nazionale, ma è colpa della politica locale che non capisce o meglio, non vuole capire, che racconta frottole e si affaccenda in attacchi personali, che colla politica niente hanno a che fare, per tentare di far tacere chi ha il coraggio di denunciare la vostra incapacità».
«La gente – conclude Di Massa – sta imparando a giudicare per quello che fate e non più e non solo per quello che dite. Sono decenni che questo Comune è amministrato da diversi personaggi che hanno fatto della politica un mestiere e che sulla politica hanno costruito i destini propri e dei propri discendenti, il mondo sta cambiando, è il momento di cercarsi un vero lavoro come da sempre facciamo noi comuni cittadini».