GROSSETO – “Siamo Stato Noi” è lo slogan efficace che la Funzione pubblica della Cgil ha coniato per caratterizzare la propria campagna elettorale per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie, per le quali si voterà il 5, 6 e 7 marzo anche a Grosseto.
Slogan all’insegna del quale i 250 candidati maremmani che la Cgil metterà in campo nella prossima consultazione si sono ritrovati nella sala della Fondazione Il Sole, insieme alla segretaria nazionale Cecilia Taranto, il segretario generale delle CGIL FP Toscana, Antonio Lazzaro e il segretario generale della CGIL di Grosseto Lorenzo Centenari.
«Il titolo che abbiamo dato alla nostra campagna per il rinnovo della Rsu – spiega la segretaria della Funzione pubblica di Grosseto, Monica Pagni – è la conseguenza del fatto che siamo stati noi, la Cgil, la sua “gente” a stare in campo, da soli e per tre anni, mentre altri decidevano come ridurre i diritti, diminuire le protezioni e i salari, ridurre l’occupazione, precarizzare il lavoro, aumentare le differenze fra uomini e donne. Siamo stati noi a dire NO subito e senza ripensamenti alla Brunetta e alla campagna denigratoria contro le lavoratrici e i lavoratori pubblici fannulloni».
E proprio rivendicando con orgoglio questa coerenza, la Cgil maremmana non ha fatto fatica a trovare 250 lavoratori dei diversi comparti del lavoro pubblico che fossero disposti ad impegnarsi nelle sue liste.
«Le nostre candidate e i nostri candidati – aggiunge Pagni – lo sanno cosa hanno significato gli ultimi tre anni, e per questo hanno deciso di metterci faccia, tempo e disponibilità per rappresentare i propri colleghi nei luoghi di lavoro. In un periodo difficile e di grandi cambiamenti per la Pubblica amministrazione, per riconquistare quello che è stato tolto ai cittadini e ai lavoratori. Ma anche per riappropriarsi del diritto a eleggere i propri rappresentanti, che per due anni Brunetta e Sacconi hanno cercato di cancellare e per il quale la Cgil non ha mai smesso di lottare».
In provincia di Grosseto gli aventi diritto al voto nella Pubblica amministrazione sono oltre 5.500, esclusa la scuola.
La Cgil Fp ha presentato liste di candidati in ognuna delle 55 sedi di voto per un totale di circa 250 candidati, 138 nelle autonomie Locali, 44 in sanità e 56 nelle funzioni Centrali e parastato. Di questi, il 40% sono donne, il 17% ha meno di quaranta anni e oltre il 50% sono lavoratrici e lavoratori alla loro prima esperienza di RSU. Già questi sono dati politicamente importanti perché dimostrano come i lavoratori pubblici siano ben lontani dall’essere rassegnati a fare da capro espiatorio della crisi e abbiano invece voglia di partecipare col buonsenso e la competenza ad una vera stagione di riorganizzazione del servizio pubblico a favore dei cittadini e non contro i lavoratori.