GROSSETO – Sono stati 503 i codici rosa attivati a Grosseto per altrettanti casi di molestie, stalking o maltrattamenti, dalla Task force interistituzionale contro la violenza sulle fasce deboli della popolazione, dall’inizio del 2011. Un dato in crescita rispetto all’anno precedente, quando i codici rosa erano stati in totale 309, “che non significa necessariamente aumento dei casi, ma soprattutto aumento delle segnalazioni di violenze o molestie. È l’effetto domino, che ha dato il titolo anche ad un libro sull’esperienza della Task force; quello che spinge le vittime ad uscire dall’ombra e a sporgere denuncia, seguendo chi lo ha fatto prima di loro ed è riuscito a porre fine alla spirale di violenza – commenta Vittoria Doretti, la referente della Asl 9 per la Task force -. E’ anche il frutto di una maggiore fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, della presenza di figure socio-sanitarie della stessa Azienda, delle Forze dell’ordine e del volontariato che sono state formate dalla Asl e che operano sul territorio come ‘sentinelle’ per favorire l’emersione dei casi non denunciati (a fianco un manifesto della campagna contro la violenza sulle donne di Amnesty International).
Del resto dall’inizio della propria attività, a Grosseto nel 2010, la Task force è intervenuta su oltre 700 codici rosa (attivati ogni volta che ai Pronto soccorso della Asl 9 si presentano casi collegabili a episodi di violenza su soggetti deboli) che hanno assicurato alla vittima un’assistenza protetta, la garanzia della privacy, dell’incolumità fisica e psichica, della massima rapidità di intervento nei confronti degli autori del reato, ai quali è seguita l’apertura di procedimenti giudiziari e l’attivazione di azioni di sostegno delle vittime”.
L’analisi dei dati. L’incremento del 2011 sul 2010 è del 63 per cento. In particolare sono aumentati i codici rosa per casi di maltrattamento (sia su adulti che in ambito pediatrico), con una distribuzione uniforme sul territorio, rispetto alla densità di popolazione. Per quanto riguarda il sesso, si registra un aumento importante di vittime maschili: nel 2010 i casi erano per l’89 per cento femmine e solo l’11 per cento maschi, mentre nel 2011 le femmine sono scese al 75 per cento e i maschi sono saliti al 25 per cento. Per le fasce di età, sono aumentati i casi relativi agli ultra65enni: 34 casi nel 2011 (di cui il 32 per cento maschi, rispetto ai 15 (di cui l’11 per cento maschi) del 2010. Per quanto riguarda la nazionalità, la percentuale di vittime italiane prevale nettamente ed è in aumento: nel 2011 erano il 67 per cento, nel 2011, salgono al 73 per cento. Nel 2011, inoltre il Coordinamento aziendale per le vittime violenza ha effettuato anche 279 consulenze, a testimonianza dell’intenso lavoro nella rete antiviolenza in collaborazione con Enti e Istituzioni diverse. Sono proseguite, infine, le iniziative di informazione e di formazione, per ampliare il numero degli operatori in grado di riconoscere i casi che potrebbero essere codici rosa.
La storia della Task force. Tra le prime sul territorio nazionale, la Task force grossetana è costituita da un nucleo operativo di circa 20 persone, tra magistrati, forze dell’ordine e personale sanitario del Centro di coordinamento vittime di violenza della Asl 9, affiancate da una squadra di oltre 50 operatori. Si attiva su ogni singolo caso, al momento in cui si verifica l’episodio di violenza. Tutti i componenti, peraltro, hanno partecipato ad iniziative formative comuni e sono in grado di agire in stretta sinergia, per garantire interventi coordinati e di rapportarsi con le strutture presenti sul territorio. Altro elemento di forza della squadra è rappresentato dalle oltre 500 “sentinelle” formate dalla Task force, addestrate a riconoscere le possibili vittime e a favorirne l’accesso ai servizi di aiuto presenti sul territorio.
La Task force, infatti, si inserisce all’interno della rete provinciale antiviolenza e si integra, oltre che con le forze dell’ordine e la Questura, anche con la Prefettura, il Centro antiviolenza della Provincia di Grosseto, l’Amministrazione penitenziaria, l’Ufficio scolastico provinciale, i Comuni (attraverso le Società della salute e i Distretti), le Associazioni di volontariato. Tutti soggetti, che, ciascuno con il proprio ruolo e nelle proprie competenze, contribuiscono a combattere il fenomeno.
Nel 2011 l’esperienza della Task force e del “codice rosa” dalla Asl 9 è stata estesa anche ad altre Aziende sanitarie toscane, grazie ad una delibera della Giunta regionale che ha approvato uno schema di protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e la Procura generale della Repubblica, “per la realizzazione di interventi a tutela delle fasce deboli di popolazione sottoposte a violenza”. L’approvazione della delibera è stata seguita, lo scorso 17 giugno, dalla firma di un Protocollo sulla falsariga di quello di Grosseto, con l’obiettivo di rendere operative sul territorio regionale nuove Task force. Intanto hanno aderito le Asl di Arezzo, Lucca, Prato e Viareggio, per i cui operatori è in corso la formazione in modo da rendere operativo il progetto da gennaio 2012.
Un risultato importante è stato raggiunto anche sul piano giudiziario, dato che l’adozione di procedure condivise, formalizzate in specifici protocolli operativi per la definizione e la trasmissione delle notifiche di reato alla Procura, ha velocizzato i tempi di indagine e dei processi.