FOLLONICA – «Ho deciso di dare le dimissioni da coordinatore del nodo di Follonica – scrive Riccardo D’Ambra del comitato civico “La Libellula” – in quanto non condivido la deriva ambientalista che l’associazione No-Sat ha subito negli ultimi tempi. L’intento dell’associazione al momento della sua fondazione era quello di combattere il tipo di progetto che si stava attuando e smascherare gli interessi personali che andavano contro l’interesse collettivo. L’idea della trasversalita’partitica al fine di raggiungere lo scopo fu il motivo che mi spinse ad essere uno dei fondatori dell’associazione. La condivisione del gruppo era pero’finalizzata ad un’idea di contrarieta’ al progetto tal quale, ma non comprendeva un’ideologia di base di deriva ambientalista che andava oltre, ovvero negava la necessita’ di un’autostrada per il nostro territorio».
«Proprio per questo fu condivisa la scelta del nome No-Sat piuttosto che No all’Autostrada Tirrenica. Ritengo pero’ che oggi a nome della No-Sat ci siano state prese di posizione da parte di rappresentanti di singoli nodi che hanno trasformato, magari involontariamente, lo spirito iniziale in posizioni sovrapponibili a quelle di Italia Nostra o delle altre miriadi di movimenti ambientalisti, le cui posizioni io non condivido. Sono fortemente contrario all’esproprio della nuova Aurelia che ci toglie una statale gratuita come accade oggi col progetto della Sat ma non sono di principio contrario alla realizzazione di un corridoio autostradale tirrenico che rispetti il paesaggio maremmano. Ci sono esempi in Europa di autostrade costruite in localita’ ad alto valore paesaggistico che sono riuscite a valorizzare il territorio e portare anche ad un ritorno economico per gli abitanti tramite progetti rispettosi dell’ambiente. Del resto noi Italici siamo stati i primi al mondo con la civilta’ Romana a costruire opere ingegneristiche stradali ancor oggi visibili che si integrano con l’ambiente circostante e lo valorizzano. Io sono convinto che siano i futuri progressi scientifici e tecnologici a risolvere i problemi ambientali e non di certo un ritorno al passato con condizioni di vita inaccettabili».