GROSSETO – Erano presenti sindaci, associazioni, rappresentanti sindacali e di categoria, gran parte dei dipendenti dell’Ente e molti cittadini al Consiglio provinciale aperto di questa mattina, dedicato interamente alla discussione del decreto governativo che prevede la riduzione dei costi di funzionamento e la conseguente ridefinizione delle funzioni delle Province.
L’appuntamento rientra nella mobilitazione nazionale indetta dall’Unione delle Province Italiane per lo scorso 31 gennaio e rinviata ad oggi dalla Provincia di Grosseto, perché ancora impegnata nell’emergenza della nave Costa Concordia.
“Ho sempre sostenuto che non servisse la difesa d’ufficio del ruolo della Provincia da parte di chi la amministra, ma che era giusto, se fosse stato ritenuto opportuno, che parlassero coloro che con questo Ente hanno a che fare quotidianamente – spiega Leonardo Marras, Presidente della Provincia di Grosseto -. Cittadini, imprese, associazioni rappresentative degli interessi diffusi. Il fatto di aver ricevuto tanti attestati di solidarietà e la grande partecipazione a questo consiglio aperto, mi rincuorano e mi confermano che in questi anni la Provincia ha rappresentato un punto di riferimento credibile per le nostre comunità. Dall’inizio degli anni Novanta ad oggi la Toscana ha rappresentato la punta di diamante nel processo di decentramento amministrativo che ha visto progressivamente trasferire funzioni e competenze proprio alle Province, con l’obiettivo di rendere più accessibili i servizi a cittadini e imprese. Nel paese siamo stati addirittura accusati di voler fare i primi della classe.”
“Io penso che questa storia positiva sia un vanto di cui andare fieri, e per questo motivo oggi chiediamo alla Regione Toscana – continua Leonardo Marras -, che in questi mesi ha avuto un atteggiamento poco comprensibile rispetto alle proprie scelte, di unirsi ad altre regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto nel ricorso alla Corte costituzionale per opporsi al pasticciato articolo 23 del decreto “Salva Italia” che prevede lo snaturamento delle funzioni della Province. Decreto che non abolisce la Provincia, ma la ridicolizza svuotandola delle proprie competenze e riducendola ad un Ente di secondo grado, che coordina i Comuni senza avere la possibilità di prendere impegni di bilancio che vadano oltre i 12 mesi.”
“Deve essere chiaro che non siamo conservatori, né che ci accontentiamo della difesa dello status quo – prosegue Marras -. In questi anni siamo stati i principali protagonisti dell’innovazione istituzionale, mettendo a punto nuovi modelli d’intervento nella promozione economica, nel marketing turistico, nelle politiche del lavoro o nella protezione civile. Solo per citare alcuni ambiti. Per questo oggi chiediamo al Governo di ripartire dall’istituzione delle Aree metropolitane, dove le Province non hanno più ragione d’esistere, dalla ridefinizione chiara di competenze e funzioni eliminando le sovrapposizioni dei livelli decisionali, e di conseguenza dalla ridefinizione dei confini amministrativi delle Province. Abbiamo sempre evitato battaglie di retroguardia e atteggiamenti ostruzionistici, e continueremo a muoverci in una logica di rispetto delle regole istituzionali, ma non possiamo accettare l’argomento che la riduzione dei costi della politica passi per l’annullamento della rappresentanza politica dei territori. Che rimane un presidio di democrazia e un elemento qualificante della vita delle nostre comunità. Un territorio come il ostro, infatti, non può rimanere schiacciato fra municipalismo e neocentralismo regionale.”
“La globalizzazione economica e le dinamiche che l’accompagnano – conclude Leonardo Marras – rendono sempre più centrale la dimensione politico amministrativa dei territori omogenei sotto un profilo socio economico, con una efficiente programmazione e gestione dei servizi. Il problema, pertanto, non sta nella rappresentanza democraticamente eletta ma nelle sovrapposizioni burocratiche e nella proliferazione di micro livelli decisionali. Noi, coerentemente, chiediamo di entrare nel merito delle questioni, e rinunciamo a slogan e approcci demagogici.
“I numerosi interventi di questa mattina, contrari all’opportunità di una modifica così violenta degli enti territoriali intermedi, sono la dimostrazione concreta della compattezza del nostro territorio – spiega il presidente del Consiglio Provinciale Sergio Martini -. Sono, inoltre, la prova che un decreto del genere non può certo sostituirsi ad una legge costituzionale. Ecco allora che solo il ricorso alla Consulta può stabilire quale sia lo strumento più corretto che possa portare realmente ad una riduzione dei costi dello Stato e della politica”.
Gli interventi – la maggior parte dei quali sottolineano l’importanza del ruolo strategico e di coordinamento svolto dalla Provincia – sono visibili sulla pagina Facebook della Provincia: sono 11 le video-dichiarazioni, tra consiglieri, rappresentati sindacali, amministratori del territorio, fino all’assessore regionale Salvatore Allocca, raccolte su www.facebook.com/provinciadigrosseto.