Grosseto – La rete dei Musei della Provincia di Grosseto ha realizzato un progetto scientifico per far riscoprire ai cittadini la musica perduta degli Etruschi attraverso un intreccio, originale e divertente, tra ricerca storica, performance musicale, proiezioni di immagini e lettura espressiva.
L’iniziativa, che ha riscosso un grande successo negli 8 incontri sul territorio provinciale con una media di oltre 50 partecipanti alla volta tra cittadini e turisti, verrà esportata a Firenze, al Museo archeologico nazionale, il prossimo 4 febbraio.
“L’attenzione riservata al progetto da parte delle strutture museali di altre province – dichiara Cinzia Tacconi, assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto – è un importante riconoscimento del lavoro svolto dalla nostra Rete museale. Un lavoro portato avanti negli anni con impegno e competenza, fatto da idee e progetti che evidentemente stanno funzionando a tal punto da suscitare l’interesse di altre realtà territoriali. A questo progetto, tra l’altro, la Regione Toscana ha anche destinato un finanziamento aggiuntivo. Alla fine di aprile ci sarà un nuovo appuntamento in Maremma con la Musica degli Etruschi al Museo archeologico di Scansano. Una piccola pubblicazione raccoglierà i contributi più originali del progetto.”
La musica perduta degli Etruschi nasce dall’incontro tra un’etruscologa, Simona Rafanelli, direttrice scientifica del Museo archeologico di Vetulonia, e un musicista, Stefano Cocco Cantini, sassofonista di fama internazionale e direttore artistico del Grey Cat Jazz Festival.
Simona Rafanelli fornisce le basi al dibattito raccontando il ruolo della musica nella società e nella vita quotidiana degli Etruschi attraverso dipinti, rilievi ed oggetti rinvenuti negli scavi.
Stefano Cocco Cantini affronta l’argomento dal punto di vista del musicista esperto di strumenti a fiato, come prevalentemente erano quelli etruschi. E’ la prima volta che un artista del calibro di Cantini si occupa di questo argomento e i risultati dell’analisi sono davvero interessanti e nuovi.
A Firenze i testi degli autori antichi saranno interpretati dall’attrice fiorentina Daniela Morozzi e interverrà anche Susanna Sarti, esperta di musica dell’antichità classica. Per l’occasione il direttore del Museo archeologico nazionale di Firenze, Carlotta Cianferoni, ha previsto un’apertura straordinaria, con la visita guidata alla mostra “Signori di Maremma”.