Isola del Giglio – È di Maria D’Introno, soprannominata la sposina di Biella, uno dei due corpi rinvenuti nel primo pomeriggio dai sommozzatori che stavano perlustrando il ponte 4 della Concordia. La conferma del riconoscimento arriva dal sindaco del suo paese che ne avrebbe avuto conferma dai familiari. La notizia del ritrovamento dei corpi, nei pressi dell’internet cafè della nave, è stata comunicata dal capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, al termine dell’incontro con la stampa per parlare delle attività previste per i prossimi giorni. “La nave è stabile – ha detto Gabrielli – non c’è rischio di inabissamento, e non sono necessari interventi esterni che ne consolidino la staticità. E questo – ha aggiunto il Commissario Gabrielli – è la risultanza di un confronto con il cantiere che l’ha costruita. Al riguardo abbiamo comunque disposto ulteriori accertamenti.” Sull’argomento concorda anche il dirigente del ministero dell’ambiente, Massimo Avancini, che aggiunge “Il pericolo che la nave collassi strutturalmente è remoto. L’attrito è sufficiente a mantenerla stabile. Lo scafo ha subito deformazioni plastiche che ne hanno aumentato l’aderenza al fondale. Insomma – ha concluso Avancini – la nave si sta adattando agli scogli, e il moto ondoso non può che accrescere il coefficiente di sicurezza”
“Per quanto riguarda le operazioni di ricerca – ha continuato Gabrielli – non sono incompatibili con le operazioni di bunkeraggio, sono due operazioni che possono svolgersi in parallelo, questo significa che l’opera di prelievo del carburante può iniziare a breve.” Per il completo trasferimento del gasolio contenuto nei serbatoi della nave serviranno 28 giorni, “Le operazioni – come ha sottolineato Gabrielli – partiranno rapidamente, se non ci sono impedimenti tecnici anche da domani.” Le operazioni di ricerca proseguiranno, ha affermato ancora il capo della Protezione civile “finché ci saranno zone ispezionabili, ovviamente se ci sono corpi tra lo scafo e il fondale, questi saranno recuperabili solo con la rimessa in asse della nave.” Per quanto riguarda eventuali passeggeri non registrati Gabrielli afferma di aver parlato di clandestini semplicemente perché si tratta di persone che non risultano nelle liste ufficiali e Costa crociere ha smentito categoricamente che a bordo possano essere stati imbarcati dei clandestini.
“Abbiamo fatto una riunione in prefettura con i sindaci della costa e Legambiente – ha detto Massimo Luschi dirigente provinciale della Protezione civile – per fare il punto sulle forze in campo da parte del volontariato in caso di inquinamento della costa.” “Ci sono 130 volontari già disponibili che potrebbero partecipare ad un corso per apprendere le tecniche e i dispositivi anche di protezione individuale. Inoltre – continua Luschi – i sindaci dei comuni hanno iniziato l’adeguamento del piano comunale per il rischio di inquinamento della costa.”
“Per quanto riguarda i dati sull’inquinamento – ha concluso Gabrielli – questi saranno pubblicati giornalmente sul sito dell’ARPAT.”